comune di Lezza sec. XIV - 1757

Di “Letia” o “Lecia”, secondo il canonico Venanzio Meroni, “si ha memoria nel 1161, come di Castellanza di Erba”. Lo stesso Meroni afferma che “Anche Lezza è del feudo primitivo Del Verme di tutta la Pieve d’Incino …” (Meroni 1905, p. 28).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Lezza risulta compreso nella pieve di Incino (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644).
Nonstante che, con istanza presentata dalla comunità di Lezza su esempio di quella di Crevenna, il 10 aprile 1647 venne richiesta la redenzione del comune da possibili infeduazioni (Meroni 1905, p. 28), con istrumento rogato il 6 luglio dello stesso anno il comune venne concesso in feudo al conte Carlo Archinto (Casanova 1904).
Nel 1670 dal popolazione di Lezza era di 250 abitanti (Meroni 1905, p. 30).
Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Lezza era sempre inserito nel ducato di Milano, nella pieve di Incino (Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte Filippo Archinti al quale la comunità versava per convenzione lire 14 oltre ad un salario per la retribuzione del podestà. Il comune, che contava in tutto 216 abitanti, non disponeva di consigli ma, in pubblica seduta, gli uomini della comunità eleggevano due deputati ed un cancelliere per la durata di tre anni.
Il cancelliere percepiva un salario annuale per la redazione del riparto e conservava presso la sua abitazione le pubbliche scritture. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore che veniva scelto ogni tre anni tra i migliori offerenti a seguito di pubblico incanto.
Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale di Erba al quale il console prestava giuramento oltre che all’Ufficio criminale di Milano (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3034).
Sempre inserito nella pieve di Incino, Lezza compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi Stato di Milano, 1753).

ultima modifica: 02/01/2004

[ Domenico Quartieri ]