comune di Proserpio sec. XIV - 1757

Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Proserpio risulta incluso nella Squadra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Proserpio” (Compartizione delle fagie 1346).
Con istrumento del 15 giugno 1472, Proserpio, con tutta la Corte di Casale in cui risulta inserito, venne infeudato dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Antonio e Damiano Negroni di Ello, detti Missaglia (Casanova 1904).
Nel 1644 il comune di Proserpio compare ancora inserito tra le comunità che compongono la Corte di Casale (Relazione Opizzone 1644).
Nel 1677 l’intero feudo passò nelle mani della famiglia Crivelli (Casanova 1904).
Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Proserpio era sempre inserito nel ducato di Milano, nella Corte di Casale, ed il suo territorio comprendeva anche il cassinaggio di “Cassina d’Inarca” (Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che Proserpio, che contava 292 abitanti, era infeudato al marchese Enea Crivelli al quale la comunità versava una somma annua di lire 81.
Il comune disponeva di un convocato, che si riuniva nella pubblica piazza, oltre ad un console, un sindaco, un cancelliere e due o tre deputati, tutti eletti senza limiti prefissati di tempo. L’amministrazione e la vigilanza sui riparti era affidata ai deputati ed al sindaco.
Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere eletto a seguito di incanto, che per i suoi compiti percepiva un salario annuale, e che era tenuto alla conservazione in una cassa presso di sé delle pubbliche scritture. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore eletto per incanto in pubblica piazza ogni tre anni.
Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Canzo a cui veniva annualmente pagato un salario e che si avvaleva di un luogotenente. Il console era tenuto a prestare il giuramento alla banca criminale di Canzo (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3033).
Sempre inserito nella Corte di Casale, Proserpio compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi Stato di Milano, 1753).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Domenico Quartieri ]