parrocchia di Sant'Antonino sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Como. I parroci di San Pietro di Trecallo e Sant'Antonino di Albate sono citati in un documento del 24 maggio 1501, rogato dal notaio Paolo Orchi, in occasione della loro presentazione davanti al capitolo della cattedrale (Index alphabeticus).
La parrocchia di Sant'Antonino di Albate figura negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo Ninguarda alla fine del XVI secolo nella pieve di Zezio; il numero dei parrocchiani, computato unitamente alla comparrocchiale dei Santi apostoli Pietro e Paolo di Trecallo, era di 428 di cui 200 comunicati (Visita Ninguarda 1589-1593). Dall'inizio del XIX secolo la chiesa dei Santi apostoli Pietro e Paolo di Trecallo cessò di essere comparrocchiale (Visita Ninguarda 1589-1593, note).
Nel compendio delle croniche del clero della diocesi di Como risalente al 1619 la chiesa di Albate figurava tra le parrocchie rurali della pieve di Zezio (Compendio delle croniche 1619). Nel 1651 la parrocchia dei Santi Antonino e Pietro di Albate e Trecallo risultava compresa nella pieve della cattedrale, volgarmente detta di Zezio (Ecclesiae collegiatae 1651).
Nel 1768, durante la visita del vescovo Giambattista Mugiasca nella pieve di Zezio, nella chiesa parrocchiale di Sant'Antonino era istituita la confraternita del Santissimo Rosario. Il numero dei parrocchiani era di 622 di cui 390 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Albate esistevano la comparrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in Trecallo; l'oratorio di San Francesco d'Assisi alla cassina dell'Acquanera, di giuspatronato del conte della Torre di Rezzonico (Visita Mugiasca, Pieve di Zezio).
Nello stato di tutte le chiese parrocchiali della città e diocesi di Como spedito dal vescovo Mugiasca al governo di Milano nel 1773, i redditi del parroco risultavano derivare da fondi per lire 522.13; dalla comunità in primizie e prestazioni per lire 294.9; da emolumenti di stola per lire 132.5 (Nota parrocchie diocesi di Como, 1773). Nel 1781, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Sant'Antonino possedeva fondi per 126.19 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 602 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nel 1788 la parrocchia di Sant'Antonino, compresa nella pieve di Zezio, era di libera collazione. Il numero dei parrocchiani era di 700. La giurisdizione della parrocchia di Albate si estendeva anche alla comunità di Trecallo, luogo in cui si trovava la comparrocchiale (Sistemazione parrocchie diocesi di Como, 1788).
Secondo quanto si desume dal confronto con la "nuova divisione dei distretti compresi nel Regno d'Italia e spettanti alla diocesi di Como per le scuole normali" compilata nel 1816, la parrocchia di Albate risultava elencata tra le parrocchie della pieve di Zezio (Distrettuazione pievana diocesi di Como, 1816).
Nel 1903, anno della visita pastorale del vescovo Teodoro Valfré di Bonzo nella pieve di Zezio, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 542 circa. I parrocchiani erano 2200 circa, compresi gli abitanti delle frazioni di Bassone, Baraggia, Trecallo, Valle, Acquanera, Camerlata, Croce, Muggiò, Monticello, Rivascia. Nel territorio parrocchiale esistevano gli oratori dei Santi apostoli Pietro e Paolo in Trecallo, antica chiesa parrocchiale; Sacra Famiglia in Acquanera, di proprietà della famiglia Ferrata ma adibito al servizio pubblico. Nella chiesa parrocchiale erano erette la confraternita maschile del Santissimo Sacramento; la confraternita del Rosario, per donne maritate; la compagnia del pio consorzio di San Luigi "pei giovanetti". La parrocchia era di nomina vescovile (Visita Valfré di Bonzo, Città e Pieve di Zezio).
Dal 1938 (decreto 1 gennaio 1938 I/2c) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1938) la parrocchia di Sant'Antonino di Albate figura sede vicariale fino al decreto 29 gennaio 1968 (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968), in seguito al quale fu assegnata alla zona pastorale II di Como sud e al vicariato di Como sud; con decreto 10 aprile 1984 (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984) è stata inclusa nel vicariato A di Como sud.

ultima modifica: 03/03/2004

[ Marina Regina ]