parrocchia di San Martino sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Como. Un documento dell'8 febbraio 1505, rogato dal notaio Paolo Orchi, riferisce della nomina e presentazione del parroco di San Martino di Rebbio, effettuata dai sindaci della medesima comunità (Index alphabeticus). La parrocchia di San Martino è certamente attestata negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo Ninguarda alla fine del XVI secolo nella pieve di Zezio; il numero dei parrocchiani era di 225 di cui 80 comunicati (Visita Ninguarda 1589-1593).
Nel compendio delle croniche del clero della diocesi di Como risalente al 1619 la chiesa di Rebbio figurava tra le parrocchie rurali della pieve di Zezio (Compendio delle croniche 1619). Nel 1651 la parrocchia di San Martino di Rebbio risultava compresa nella pieve della cattedrale, volgarmente detta di Zezio (Ecclesiae collegiatae 1651).
Nel 1768, durante la visita del vescovo Giambattista Mugiasca nella pieve di Zezio, nella chiesa parrocchiale di San Martino era istituita la confraternita dei cinturati. Il numero dei parrocchiani era di 346 di cui 236 comunicati (Visita Mugiasca, Pieve di Zezio).
Nello stato di tutte le chiese parrocchiali della città e diocesi di Como spedito dal vescovo Mugiasca al governo di Milano nel 1773, i redditi del parroco risultavano derivare da fondi per lire 158.15; da primizie per lire 291.15; dalla comunità in danari per lire 60; da emolumenti di stola per lire 50 (Nota parrocchie diocesi di Como, 1773). Nel 1781, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Martino possedeva fondi per 31.23 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 359 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nel 1788 la parrocchia di San Martino, compresa nella pieve di Zezio, era di libera collazione. Il numero dei parrocchiani era di 375. Entro i confini della parrocchia di Rebbio esisteva l'oratorio detto di Monte Cavrino, di patronato Odescalchi (Sistemazione parrocchie diocesi di Como, 1788).
Secondo quanto si desume dal confronto con la "nuova divisione dei distretti compresi nel Regno d'Italia e spettanti alla diocesi di Como per le scuole normali" compilata nel 1816, la parrocchia di Rebbio risultava elencata tra le parrocchie della pieve di Zezio (Distrettuazione pievana diocesi di Como, 1816).
Nel 1900, anno della visita pastorale del vescovo Teodoro Valfré di Bonzo nella pieve e vicariato di Zezio, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1447.62. I parrocchiani erano 1100, compresi gli abitanti delle frazioni di Camurla, Due Porte, Monte Caprino e delle stazioni Nord Milano e Albate-Camerlata. Nel territorio parrocchiale esisteva un oratorio privato presso la famiglia Magni di Como. Nella chiesa parrocchiale erano erette la confraternita del Santissimo Sacramento, istituita il 26 gennaio 1676; la confraternita femminile della Madonna della Cintura. La parrocchia era di nomina vescovile (Visita Valfré di Bonzo, Città e Pieve di Zezio).
Con decreto 30 giugno 1937 del vescovo Alessandro Macchi, la parrocchia di Rebbio venne separata dalla pieve di Zezio e incorporata nella circoscrizione territoriale delle parrocchie suburbane di Como (decreto 30 giugno 1937) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1937).
Dal 1938 la parrocchia di San Martino di Rebbio è stata compresa nel vicariato occidentale di Como (decreto 1 gennaio 1938 I/1) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1938), fino al decreto 29 gennaio 1968, in seguito al quale fu assegnata alla zona pastorale II di Como sud e al vicariato di Como sud (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968); con decreto 10 aprile 1984 è stata inclusa nel vicariato A di Como sud (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Marina Regina ]