comune di Pizzighettone con Gera e Regona sec. XII - 1757

Il comune di Pizzighettone compare per la prima volta nel 1169, quando i consoli del comune di Cremona garantiscono ai consoli di Pizzighettone che gli abitanti del luogo godranno della stessa condizione dei cittadini di Cremona che abitano presso la porta di Ariberto. Ai consoli di Pizzighettone era inoltre riconosciuto il potere di giudicare le liti tra gli abitanti di Pizzighettone, sia tra loro, sia con estranei (Astegiano 1895 – 1898, I, p. 135, n. 245 ; Menant 1993, p. 77). Nel 1441 il duca di Milano concesse il privilegio di separazione, in virtù del quale il podestà del luogo, inviato dal governo centrale, giudicava in civile e in criminale e la terra pagava i contributi direttamente alla Camera regia (Chittolini 1996, p. 64).
Nel 1451 è elencato tra i “communia, fortilicia, terre et ville” separati dalla città di Cremona (Elenco comuni contado di Cremona, 1451). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751 è citato tra le terre separate, dato confermato anche dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento, datate 1751 (Compartimento Ducato di Milano, 1751; Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3053).
Dalle risposte ai 45 quesiti emerge che la comunità non era infeudata e da essa dipendevano i due piccoli comuni di Regona, che era una piccola parte del luogo chiamato le Ferrie, e Gerra Cremonesa che era direttamente sottoposta alla giurisdizione del podestà di Cremona.
Dal 1598, in virtù degli ordini emanati dal gran cancelliere Salazar, il consiglio generale era costituito da 24 estimati, otto per ciascuna classe d’estimo, tra i quali alla fine di ogni anno erano eletti quattro deputati, cui spettava l’amministrazione ordinaria del comune, e il sindaco. La pubblicazione del riparto delle tasse era competenza dell’assemblea degli estimati, convocata dal tubatore del comune, mentre le operazioni relative all’esazione dei contributi erano affidate al tesoriere, nominato al pubblico incanto. Il cancelliere, residente in loco, redigeva le pubbliche scritture. I documenti del comune erano conservati nell’archivio e le chiavi di esso erano tenute da tre consiglieri eletti ogni anno dal consiglio; alcuni registri e filze tuttavia erano custoditi dal ragionato del comune.
La comunità manteneva un sollecitatore e un procuratore a Milano.
Alla metà del XVIII secolo il podestà di Pizzighettone era competente nella giurisdizione civile e criminale su tutto il territorio della comunità, ad eccezione della località Gerra, che come accennato precedentemente era sottoposta alla giurisdizione del podestà di Cremona. Perciò il console prestava giuramento presso il podestà di Pizzighettone per esercitare le sue funzioni a Pizzighettone e Regona, e alla banca criminale della curia pretoria di Cremona per le competenze che svolgeva a Gerra.
Alla metà del XVIII secolo la comunità contava complessivamente 2300 anime. (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3054).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Valeria Leoni ]