parrocchia di Santa Maria Assunta nella cattedrale sec. XI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Crema; fino al 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza.
È possibile far risalire l’origine della chiesa di Santa Maria Assunta, detta anche Maggiore, al secolo XI, grazie ai rilevamenti architettonici e archeologici condotti sul sito durante i restauri dell’edificio nel secolo XX, in cui furono rinvenuti resti della fonte battesimale anch’essa dell’XI secolo: Santa Maria di Crema pertanto svolse funzioni di chiesa matrice urbana sin dalla sua fondazione (Edallo, Verga, Gallini, Cambiaghi 1961; Ceserani Ermentini 1989). La lettera di papa Eugenio III a Oberto vescovo di Cremona del 7 luglio 1148 indicava che la chiesa maggiore di Crema era officiata sin dal secolo XII da un capitolo canonicale (Degli Agosti 1989; Marazzi 1993). Fino alla donazione di Matilde di Canossa del 1 gennaio 1098 al vescovo di Cremona dell’Insula Fulkeria, Crema era soggetta alla diocesi di Piacenza; successivamente le chiese del territorio, che si configurerà successivamente come Cremasco, e la chiesa maggiore di Crema furono sottoposte alla giurisdizione della diocesi di Cremona, in cui rimasero fino all’8 novenbre 1199, quando con la bolla “In Eminenti” Innocenzo III restituì alla diocesi di Piacenza Santa Maria di Crema e parte delle chiese del Cremasco (Degli Agosti 1993). Durante il periodo cremonese nel secolo XII, la chiesa di Santa Maria fu citata nella lettera di Gregorio VIII a Sicardo vescovo di Cremona del 2 novembre 1187, nella quale veniva ribadita l’appartenenza di Crema alla diocesi di Cremona (CDCremonese 1895-1898, I, 448, p. 165). La chiesa matrice di Crema fu abbattuta dopo l’assedio del Barbarossa del 1160, e ricostruita in varie fasi tra il 1185 e il 1341; dal 1199 Crema fu sottoposta alla diocesi di Piacenza, ma il prolungarsi delle controversie tra le diocesi cremonese e piacentina provocò tra il 1212 e il 1284 un arresto dei lavori, che furono conclusi con la definitiva sottomissione alla diocesi di Piacenza nel secolo XIV (Duomo di Crema 1961; Duomo di Crema 1989; Degli Agosti 1993). Nel secolo XIII la chiesa maggiore di Crema era officiata da un capitolo canonicale presieduto da un preposito (Registrum Magnum PC 1984-1997, III, 752, 1233 maggio 9). Nel 1379 nel circondario della cattedrale si insediarono i frati francescani che eressero il convento e la chiesa di San Francesco, poi soppresso nel 1810 (Lucchi 1980). Sino alla metà del secolo XV il clero della chiesa maggiore era formato dal prevosto e da cinque canonici; dal 1459 venne concesso il titolo di arcidiacono e il numero dei canonicati aumentò nei secoli successivi (Duomo di Crema 1989; Remagnino 1976-1977). Nell’ottobre del 1459 i beni della prevostura di Palazzo Pignano furono incamerati nella dotazione della nuova carica di arcidiacono di Santa Maria (Registri comunità di Cremona, 1449-1580, III, f. 89, 1459 ottobre 8). Per arginare le prerogative e gli abusi del capitolo canonicale, il vescovo di Piacenza nel 1477 e nel 1509 promulgò delle costituzioni sinodali (Lasagni 1993). Nella prima metà del secolo XVI era già attiva in Santa Maria la confraternita del Santissimo Sacramento, soppressa nel 1808 (Savoia 1993, Lucchi 1980). La chiesa di Santa Maria Maggiore di Crema rimase nella diocesi di Piecenza sino all’erezione della diocesi di Crema nel 1580, avvenuta con la Bolla “Super Universas” di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 che ne decretò la qualifica di cattedrale (Degli Agosti 1993). La cattedrale di Crema fu visitata dai visitatori apostolici Gian Battista Castelli nel 1579 (Visita Castelli 1579) e Girolamo Regazzoni nel 1583 (Visita Regazzoni 1583). In tale periodo il capitolo era formato da arcidiacono, preposito, diciannove prebende canonicali e quattordici cappellanie nei rispettivi altari; il 14 gennaio 1585 la cattedrale fu solennemente consacrata dal vescovo Gian Giacomo Diedo (Marazzi 1994). Nel 1588 fu eretto dal vescovo di Crema Gian Giacomo Diedo la confraternita della Madonna della Misericordia, che officiava presso l’omonimo altare; la confraternita della Misericordia era ancora attiva nel secolo XVIII (Capitoli Consorzio B.V. M. Misericordia, Crema 1747). Nel secolo XVII il clero cattedrale era così composto: arcidiacono e preposito, dodici canonici, sei mansionari e circa trenta cappellani (Savoia 1993). Nello stesso periodo assunse sempre maggiore peso nell’amministazione dela chiesa di Santa Maria la confraternita del Santissimo Sacramento (Capitoli Consorzio SS. Sacramento, Crema 1695; Savoia 1993). Nel 1752 la parrocchia della cattedrale contava 2317 anime (Status animarum diocesi di Crema, 1751-1752). Nel 1780, terminato il rifacimento barocco dell’interno, la chiesa fu riconsacrata dal vescovo di Crema Marco Antonio Lombardi (Savoia 1993). La cattedrale di Crema fu censita tra le parrocchie urbane nelle visite pastorali dei secoli XVIII (Visite Lombardi 1752-1777) e XIX (Visita Ferré 1859). Nel 1822 la rendita del beneficio parrocchiale in valuta italiana ammontava a 1918.80; la parrocchia contava 2110 anime (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822). Nel secolo XIX fu nuovamente istituita nella cattedrale la confraternita del Santissimo Sacramento (Confraternita SS. Sacramento, Crema 1894). Con la revisione delle strutture territoriali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la parrocchia di Santa Maria Assunta è stata inclusa nella zona pastorale urbana (Guida diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida diocesi Crema 1988).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Piero Majocchi ]