pieve di San Martino sec. XI - sec. XV

È possibile far risalire l’origine della chiesa di San Martino al secolo VI, grazie ai rilevamenti architettonici e archeologici condotti sul sito durante i restauri del secolo XX: la chiesa paleocristiana di Palazzo Pignano era dotata di fonte battesimale, della quale sono stati rinvenuti resti (Mirabella Roberti 1965; Mirabella Roberti 1968; Ceserani Ermentini 1968; Mirabella Roberti 1969; Ermentini 1970-1971; Savoia 1993). La funzione pievana della basilica di San Martino fu continua dal secolo VI al secolo X (Campi 1651, I). Nei secoli IX e X Palazzo Pignano era “curtis” dipendente dal monastero di San Savino di Piacenza (Drei 1924-1928, I, 92, 93). Nel secolo XI la pieve di Palazzo Pignano era retta da un arciprete: nelle conferme dei beni del monastero di San Savino di Enrico II del 28 maggio 1002 e di Corrado II del 7 maggio 1037 venne citata la pieve di Palazzo Pignano (Drei 1924-1928, II, 3, 61). Il 18 giugno 1015 l’arciprete di San Martino cedette a livello beni e decime spettanti alla pieve di Palazzo (Caretta 1962). Nel tardo secolo XI fu edificata l’attuale chiesa parrocchiale (Ponti de Vecchi 1993). Nei secoli XI e XII San Martino era una delle pievi principali della diocesi di Piacenza, arrivando ad esercitare prerogative sulla chiesa di Santa Maria a Crema; dalla donazione di Matilde di Canossa del 1 gennaio 1098 alla bolla “In Eminenti” di Innocenzo III dell’8 novembre 1199 Palazzo Pignano passò dalla diocesi di Piacenza a quella di Cremona, per poi tornare nella diocesi di Piacenza dove sarebbe rimasta sino al 1580 (Degli Agosti 1993). La pieve di Palazzo Pignano venne citata nel 1174 in una controversia giurisdizionale tra la diocesi di Cremona e quella di Piacenza, diocesi nella quale la pieve di San Martino fu nuovamente attestata nella lettera di papa Innocenzo III del 9 novembre 1199 al vescovo di Piacenza Grumerio (Degli Agosti 1989). Dal secolo XII la pieve di Palazzo fu officiata con continuità sino al secolo XV da un capitolo formato dal preposito e quindici canonici (Verga 1966; Marazzi 1993). Nel secolo XV la pieve conobbe un rapido declino e nell’ottobre del 1459 i beni della prevostura di Palazzo Pignano furono incamerati nella dotazione della nuova carica di arcidiacono di Santa Maria di Crema (Registri comunità di Cremona, 1449-1580, III, f. 89, 1459 ottobre 8).

ultima modifica: 03/01/2006

[ Saverio Almini ]