comune di Arlate sec. XV - 1757

Comune del Monte di Brianza, appartenne alla pieve di Brivio.
Il toponimo č forse citato nell’atto di vendita di un pezzo di terra “in loco ubi dicitur Arcelate” del febbraio 1086 (Atti del comune di Milano sec. XIII, n. 680).
Nel 1412 il comune di Arlate, per mezzo di procuratori, prestō giuramento di fedeltā a Filippo Maria Visconti, che aveva riconfermato alla “Martesana superiore” (Monte di Brianza) le esenzioni fiscali giā accordate da Bernabō nel 1373 e da Giangaleazzo Visconti nel 1385 ai “loca et cassine Montis Brianze” (Cazzani 1979).
Negli estimi del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti fino al XVII secolo, Arlate risulta inserita nella pieve di Brivio (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano).
In un prospetto comprendente tutte “le terre del ducato di Milano et altre con esse tassate per le stara di sale”, risalente al 1572 (Terre Ducato di Milano, 1572), era compresa anche Arlate.
Dalle risposte fornite nel 1751 ai 45 quesiti della real giunta del censimento, si desume che a quel tempo la comunitā di Arlate, compresa nella pieve di Brivio, non era infeudata. Non vi risiedeva iusdicente nč regio nč feudale; la comunitā era soggetta al regio officio della Martesana, presso la cui banca criminale il console era solito prestare giuramento.
Per quanto riguarda gli organi e gli aspetti della vita amministrativa, la comunitā, che aveva allora 130 abitanti, veniva regolata da un deputato nobile dei primi estimati laici (o sindaco) e da un console; al sindaco spettava la formazione dei riparti, che, una volta controllati dal primo estimato, venivano consegnati all’esattore; non vi era cancelliere. Sindaco, console ed esattore si deliberavano all’incanto (Risposte ai 45 quesiti, 1751, Arlate).
Nel compartimento territoriale dello stato di Milano (editto 10 giugno 1757), Arlate figura aggregato al comune di Calco, nella pieve di Brivio, compresa nel ducato di Milano.

ultima modifica: 12/06/2006

[ Saverio Almini ]