officiali del comune sec. XIV - sec. XVI

Secondo gli statuti trecenteschi di Lecco, confermati nella traduzione in volgare del 1669 (quando forse era già in atto quella semplificazione della struttura amministrativa della comunità generale testimoniata dalle risposte fornite nel 1751 ai 45 quesiti della real giunta del censimento), il consiglio generale eleggeva due volte all’anno (alle calende di gennaio e il 24 giugno) gli officiali della comunità, estratti a sorte tra i cento consiglieri.
Il gruppo degli officiali comprendeva in primo luogo quattro consoli, che dovevano presenziare a due a due a tutti gli incanti per dazi ed altre entrate della comunità ed intervenire a ogni consiglio in cui si decideva di qualche negozio interessante la comunità di Lecco; alle calende di gennaio e il 24 giugno i quattro consoli nuovi e i quattro consoli vecchi eleggevano insieme due notari, che dovevano scrivere tutte le decisioni e provisioni del comune, comprese le annotazioni di entrate e spese; quattro ragionatti (”due intrinseci e due estrinseci della terra”) anche loro validi per sei mesi e responsabili della contabilità di chiese e ospedale; i consoli infine erano tenuti ad eleggere i campari, che duravano in carica fino a San Martino, con il compito di notificare ai notai della comunità ogni persona o bestia che arrecasse danno a piante e colture.
Gli altri officiali del comune erano due procuratori; quattro estimatori, che provvedevano a stimare beni mobili e immobili o danni; il caneparo delle entrate ordinarie, il caneparo condemnationum, il caneparo della Chiesa di San Nicola, il caneparo della chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, il caneparo della chiesa di Sant’Egidio e dell’ospitale di San Giacomo: ogni caneparo doveva rendere conto, al termine del mandato semestrale, di tutti gli affari condotti e amministrati, delle entrate e delle spese deliberate nel suo ufficio.

ultima modifica: 12/06/2006

[ Saverio Almini ]