comune di Camairago sec. XVI - 1757

Attestato almeno dal 972 come sede di proprietà fondiarie del monastero lodigiano di S.Pietro
(CDL I), nella prima metà del secolo XI Camairago costituiva una “curtis” dove nel 1039 il conte Ilderardo da Comazzo aveva fondato il monastero di S. Vito; nel Duecento il borgo risulta a capo dell’omonima pieve (CDL II 2). Infeudati nel 1440 a Vitaliano Borromeo, Camairago e la frazione di S. Vito rimasero ai Borromei almeno fino alla prima metà del Seicento (Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune apparteneva al Vescovato Inferiore di strada Cremonese (Tassa dei Cavalli), al quale risulta ascritto anche nella documentazione a carattere fiscale ed amministrativo del secolo successivo. Secondo il Comparto dello Stato del 1751, Camairago aggregava allora le frazioni di Cassina Nova, Borromea, Vallicella, Cassinetta, Bosco della Sandola, Sandola, Bosco Rottondo, Castellina, Bosco del Valentino, Maona, mentre dopo la riorganizzazione del territorio risultano aggregate al comune le località di Cassina del Bosco e Cassina Manna (Compartimento Ducato di Milano, 1751; Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Camairago risulta compreso nella XIX delegazione, insieme alle frazioni di Cassina del Bosco, Cassina Manna, Mulazzana Leccama e S. Vito (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.

ultima modifica: 10/01/2005

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