consoli sec. XII - sec. XIII

L’attività dei consoli lodigiani – e con essa l’affermazione dell’organismo comunale – è attestata dal 1142, quando in numero di sei essi parteciparono all’atto con cui il vescovo di Lodi impegnò proprietà della Chiesa locale per far fronte agli oneri finanziari imposti dalla guerra contro Como. Già nel 1158 essi furono formalmente riconosciuti dall’Impero quali rappresentanti dei “cives” di Lodi nell’esercizio del potere esecutivo: a questa data fu infatti il collegio consolare lodigiano ad essere investito del terreno di Monte Guzzone, destinato a sede della nuova città dopo la distruzione di Laus Pompeia ad opera dei Milanesi. Fino alla fine del secolo XII il collegio consolare di Lodi non presenta un’articolazione ben definita: il numero dei suoi componenti variava da sei a otto; la carica era elettiva, generalmente annuale, e non prevedeva la rieleggibilità; inizialmente le adunanze si tenevano nella piazza antistante la basilica dei XII Apostoli (l’attuale chiesa di S. Bassano a Lodivecchio), ma nel 1143 è attestata pure una “consularia Laudensis iuxta ecclesiam Sancti Bassiani” dove i consoli esercitavano funzioni giurisdizionali; dal 1158, infine, è documentata una “consularia civitatis nove Laude” che, da un documento del 1187 risulta dotata di portico sufficientemente capiente da ospitare pubblici dibattiti.
Dal 1153 il collegio consolare fu affiancato nella sua attività dalla “credentia”, un’assemblea consultiva, i cui membri – i “sapientes”- si impegnavano a mantenere il riserbo in merito alle questioni sulle quali erano interpellati dai consoli; alla fine del sec. XII, verosimilmente sulla spinta dell’aumento di incombenze da sbrigare, il collegio consolare si sdoppiò tra “consules iusticiae”, attestati dal 1196 e preposti all’esercizio della giustizia, e “consules de communi”, attestati dal 1196 con competenze politico militari (Caretta 1978). Alla fine del sec. XII, la delega del potere esecutivo a un podestà, straniero e quindi estraneo alle discordie cittadine, non determinò la scomparsa del collegio consolare, che pure perse buona parte delle proprie prerogative a vantaggio della nuova magistratura: governi podestarili si alternarono ancora a governi consolari almeno fino agli anni Venti del Duecento (Caretta 1983).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]