comune di Pezzolo dei Codazzi sec. XVI - 1757

La località di Pezzolo de’ Codazzi è documentata almeno dal 972, quando era proprietà del monastero di S.Pietro di Lodivecchio (CDL I). Attestata come “Pezolo de Richardis” nella documentazione del Trecento – dal nome della famiglia lodigiana cui fu infeudata nello stesso secolo- la località deve l’attuale denominazione alla famiglia che succedette ai Riccardi nella titolarità del feudo (Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune di Pezzolo Riccardo apparteneva al Vescovato di Mezzo e comprendeva la frazione di Cassina Ladina (Tassa dei Cavalli). Secondo il compartimento territoriale del 1751 il territorio della counità comprendeva i “cassinaggi” di Mascarina, Cassina Ladina e Cassinetta (Compartimento Ducato di Milano, 1751). Nello stesso torno di anni, l’inchiesta disposta dalla regia Giunta per il censimento accertò che la comunità, composta da circa 210 anime, non era infeudata e dipendeva esclusivamente dalla giurisdizione del podestà lodigiano, al quale si presentavano le denunce e prestavano giuramento il console e il deputato. Il comune non era dotato di organi consigliari; si occupava dell’amministrazione pubblica un deputato, eletto annualmente dai maggiori estimi e dagli interessati del comune, senza il consenso dei quali non deliberava alcunché.
Le scritture pubbliche erano affidate ad un cancelliere, (nel 1751 residente a Campolongo), stipendiato con dieci lire di salario l’anno. Due giorni prima della taglia generale, si provvedeva a porre all’incanto la carica di esattore. (Risposte ai 45 Quesiti, cart. 3044).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Pezzolo di Codazzi con Mascarina, Cassina Ladina e Cassinettarisulta compreso nella VII delegazione del Vescovato di sotto (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.

ultima modifica: 10/01/2005

[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]