comune di Sordio sec. XVI - 1757

Sordio è attestata almeno dal 1034, quando l’arcivescovo Ariberto d’Intimiano donò i beni che vi possedeva al monastero milanese di S. Dionigi (Agnelli 1917 a); dalla seconda metà del Duecento la località ricorre nella documentazione soprattutto in relazione alle decime percepite dalla mensa vescovile di Lodi (CDL II 1; Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune apparteneva al Vescovato Superiore (Tassa dei cavalli).
Alla metà del Settecento, l’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento accertò che
la comunità, composta da circa 218 anime, non aggregava altri comuni ed era infeudata ai Brivio, cui era stata concessa nel 1627 (Agnelli 1917 a). I feudatari erano rappresentati da un podestà residente a Milano che nulla riceveva dal comune. Il solo versamento cui la comunità era tenuta era quello di 6 lire annue a favore del luogotenente del podestà feudale, non residente in loco, a rimborso delle spese che sosteneva quando si recava a Sordio per assistere alla ripartizione degli oneri fiscali; a lui e al podestà e referendario di Lodi prestava giuramento il console.
Il comune non aveva organi rappresentativi; unico rappresentante era un deputato, eletto all’inizio di ogni anno col consenso della comunità, al quale era affidata l’amministrazione del comune (amministrazione che doveva riscuotere il consenso dei ’comunisti’) e la cura delle ripartizioni degli oneri fiscali, effettuate due volte l’anno sempre alla presenza del luogotenente del feudo.
Nel 1751 la comunità aveva un proprio cancelliere a Casalmaiocco, stipendiato con 14 lire l’anno. La documentazione del comune (costituita probabilmente dal solo libro delle ripartizioni fiscali) poteva essere conservata dal maggior estimato o dal cancelliere, secondo le necessita’ del momento, poiché la comunità non aveva archivio o stanza pubblica. In occasione dei pubblici riparti si eleggeva con pubblico incanto l’esattore, che restava in carica per due o tre anni (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3045).
Ancora parte del Vescovato Superiore, nel 1753 comprendeva la frazione di Roncolo(Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Sordio con Roncolo entrò a fare parte della IV Delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.

ultima modifica: 10/01/2005

[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]