comune di Villa Pompeana sec. XVI - 1757

Villa Pompeana è probabilmente identificabile con la “Villa Pulpignana” attestata nel 1061(Agnelli 1917 a). Nella seconda metà del secolo XII la località ricorre nella documentazione in relazione ai diritti di decima sul suo territorio infeudati ai “domini de Salarano” (CDL II 1); nel 1261 apparteneva alla pieve di Galgagnano (Agnelli, 1917).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune apparteneva al Vescovato superiore (tassa dei cavalli ); secondo la “Relazione di Fr. Medici al visitatore de Haro”, nel 1609 contava 60 fuochi ed era parte del feudo dei Cani, signori di Bisnate, ai quali nel 1657 successero i Trivulzio (Agnelli 1917 a; Vigo 1983).
Ancora compresa nel Vescovato superiore, secondo il compartimento territoriale del 1751 Villa Pompeana comprendeva la “Casa dei Padri di S.Antonio abate”, la casa di S. Giovanni le Vigne di Lodi, la casa dell’ospedale di S. Stefano, la casa di Gerolamo Sommariva, la “Casa de Morti di Mignetti”, la casa dell’Ospedale di Milano” (Compartimento Ducato di Milano, 1751). L’inchiesta disposta nello stesso torno di anni dalla Regia Giunta per il Censimento accertò che la comunità, composta da 200 anime circa, non aggregava altri comuni ed era parte del feudo di Pizzighettone, tenuto dai Bolagnos. Il comune non aveva rapporti con il giusdicente feudale, al punto che ne ignorava il nome; era il luogotenente del podestà feudale a ricevere, come pure il podestà di Lodi, il giuramento del console, senza alcun compenso. Il comune non aveva organi consigliari; unico rappresentante era un deputato, eletto annualmente tra i maggiori estimi. A lui erano affidati gli interessi del comune, amministrato con la partecipazione e il consenso dei maggiori estimati. La comunità aveva anche un cancelliere, residente a Lodi, stipendiato con 12 lire l’anno che custodiva la documentazione della comunità poiché non vi era archivio o stanza pubblica. L’esattore era confermato oralmente “di tempo in tempo” ed era retribuito secondo capitoli stipulati con la comunità. (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3045).
Nel 1753 era ancora compreso nel Vescovato Superiore(Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Villa Pompeana risulta compreso nella IV delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.

ultima modifica: 10/01/2005

[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]