parrocchia di San Zenone vescovo sec. XVI - 1986
Parrocchia della diocesi di Lodi.
La prima attestazione di un insediamento religioso a Vaiano risale al secolo XIII, quando la chiesa di Vaiano fu tra le istituzioni ecclesiastiche lodigiane tassate dal papato nella “talia” del 1261, dove figurava sottoposta alla giurisdizione della pieve di Bariano (CDLaudense 1879-1885, II, 354). Nel secolo XVI fu riedificata la chiesa di San Zenone (Agnelli 1917 a). Nel 1584 la chiesa di San Zenone di Vaiano fu censita come parrocchia nel riordinamento della struttura territoriale ecclesiastica del Lodigiano seguita al Concilio di Trento (Chiese parrocchiali di Lodi 1584). La parrocchia di Vaiano nel 1619 figurava compresa nel vicariato di Paullo ed era officiata da un rettore; vi erano state istituite le confraternite del Santissimo Sacramento, della Dottrina Cristiana e del Rosario; la parrocchia contava 311 anime e comprendeva l’oratorio di San Martino (Descriptio 1619). Nel 1690 la parrocchia di Vaiano era sede di vicariato (Descriptio 1690). Secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello Stato di Milano, la parrocchia di Vaiano possedeva fondi per pertiche 80.10; il numero delle anime, conteggiato tra Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 243 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nel 1786 Vaiano era compresa nel vicariato di Paullo; il diritto di nomina dell’arciprete spettava al vescovo; il numero delle anime ammontava a 254 (Parrocchie 1786). La parrocchia nel 1859 apparteneva al vicariato di Paullo e contava 214 anime (Stato del clero 1859). Nel 1910 il numero delle anime ammontava a 242 anime; Vaiano era compreso nel vicariato di Paullo (Parrocchie 1910). La chiesa parrocchiale di San Zenone fu consacrata il 12 settembre 1911 (Pettinari 1969 a). La parrocchia di San Zenone a Vaiano fu soppressa e accorpata alla parrocchia di Santo Stefano a Merlino con decreto del vescovo di Lodi Paolo Magnani del 4 luglio 1986 (decreto 4 luglio 1986 e).
ultima modifica: 10/01/2005
[ Piero Majocchi ]
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6100141/