congregazione generale di Mantova 1791 - 1797

In seguito al dispaccio del 24 gennaio 1791 con cui si stabiliva il distacco del mantovano dal milanese (Mantova 1958-1963) e al piano di sistemazione della regia e pubblica amministrazione per la città ed il ducato di Mantova del 2 febbraio 1791, in base al quale la “città e provincia di Mantova avrà un governo separato, il quale colla dipendenza però del governo generale della Lombardia austriaca” (piano 2 febbraio 1791), veniva istituita una congregazione generale, che rappresentava la città e provincia di Mantova. Era composta da cento possidenti, di cui sessanta decurioni e quaranta eletti. Dei sessanta decurioni, trenta dovevano appartenere all’ordine dei nobili, quindici all’ordine degli avvocati e dei “legisti”, quindici della classe dei cittadini e mercanti. Dei quaranta eletti, trenta dovevano essere eletti nei quindici distretti in cui era diviso il territorio mantovano, due ciascuno, mentre dieci erano eletti fra i possidenti domiciliati in città e nel territorio.
La congregazione generale nominava dodici delegati, che costituivano la congregazione delegata e dei quali quattro dovevano appartenere all’ordine dei nobili. A capo della congregazione generale e della congregazione delegata vi era il prefetto, che, scelto fra gli appartenenti all’ordine dei nobili, era nominato dalla congregazione generale e rimaneva in carica per quattro anni, come peraltro i delegati, eccetto che il delegato per il dipartimento censuario, che restava in carica per due anni successivi (piano 2 febbraio 1791; Fantini D’Onofrio 1997).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Giancarlo Cobelli ]