parrocchia di San Michele arcangelo sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Mantova. Nel 1610, data della prima notizia relativa alla divisione della diocesi mantovana in vicariati, la parrocchia di San Michele in Porto è sede dell'omonimo vicariato (Constitutiones 1610). In seguito è unita alla città e con la ristrutturazione di tutti i vicariati diocesani nel 1967 la parrocchia è inserita nel vicariato della città n. 1 "Santi Apostoli" (RDMn 1967).
Menzionata nella visita pastorale del cardinale Ercole Gonzaga, vescovo di Mantova, nell'anno 1553 (Putelli 1934) e nel 1676 come parrocchia di San Michele "in arce Portus" (Visita Cattaneo 1676).
La parrocchia fu sempre di libera collazione, con un parroco nominato dal vescovo di Mantova.
Nel secolo XVI risulta officiata da un rettore, che prende in seguito il titolo di parroco (Putelli 1934; Visita Cattaneo 1676).
Nel 1985 la parrocchia è retta dal solo parroco (Annuario diocesi Mantova 1985).
L’entrata annua della chiesa nel 1553 è di 75 ducati (Putelli 1934).
Nel 1985 la parrocchia comprende 2100 abitanti (Annuario diocesi Mantova 1985).
Nel secolo XVII è segnalata l'esistenza delle confraternite del Santissimo Sacramento e del Rosario. È presente inoltre la casa religiosa e chiesa di Santa Maria in Porto o dei Padri Serviti soppressi, "ora in beneficio perpetuo chiamata abbazia per autorità apostolica" (Visita Cattaneo 1676).
La chiesa fu distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale; per alcuni decenni si celebrò in una polveriera adibita ad edificio sacro intitolato all'Apparizione della Beata Vergine Maria Immacolata di Lourdes e San Michele Arcangelo. Nel frattempo venne edificata la nuova chiesa parrocchiale nella quale ci si trasferì una volta ultimata.

ultima modifica: 03/03/2004

[ E. Lucca, Cooperativa Charta - Mantova ]