parrocchia di San Biagio vescovo e martire sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Mantova. Fino al 23 gennaio 1787 la parrocchia, intitolata a San Biagio, fece parte della diocesi di Verona; fu allora deciso il suo passaggio alla diocesi di Mantova nell'ambito di una complessiva ridefinizione dei confini diocesani (Annuario diocesi Mantova 2001).
Fu quindi inserita nella IV vicaria di Villimpenta (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793), poi in quella dei Castelli (o Due Castelli) (Stato clero diocesi di Mantova 1798), quindi in quella di Roverbella (Prospetto diocesi Mantova 1843), infine in quella di Sant'Antonio di Porto Mantovano fino agli anni sessanta del Novecento (Stato clero diocesi di Mantova 1868; Stato clero diocesi di Mantova 1894; Visita Origo 1901; Annuario diocesi Mantova 1961). Con la ristrutturazione di tutti i vicariati diocesani nel 1967 la parrocchia è inserita nel vicariato n. 5 "San Pio X" (RDMn 1967; Annuario diocesi Mantova 1985).
Dalla visita pastorale del vescovo di Verona Luigi Lippomano, nell'anno 1553, la chiesa parrocchiale è detta di San Biagio “de Castellis, alias ”di Santa Maria “de Bonafisiis” (Visitationum libri 1553).
Il 24 maggio 1798 un decreto della repubblica Cisalpina aggregava alla parrocchia di San Biagio in Castelbelforte quella di San Paolo I eremita di Castelbonafisso (Galli 1975).
Non risultano altri diritti di nomina del parroco se non quello del vescovo diocesano.
Nel 1553 oltre al rettore è registrata la presenza di un curato (Visitationum libri 1553); in seguito si parla solo di un rettore (Liber visitationis 1559; Visitationes 1632). Nel 1985 la parrocchia è retta dal parroco e da un celebrante (Annuario diocesi Mantova 1985).
L’entrata annua del rettore nel 1559 si compone di un salario di 18 ducati e di un prato in usufrutto (Liber visitationis 1559).
L'entrata netta della parrocchia nel 1793 è di 1636,8 lire (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793).
Le anime da comunione a metà Cinquecento sono 350, per una popolazione complessiva di poco più di 500 abitanti (Visitationum libri 1553); un'ottantina di anni dopo i due dati sono drasticamente diminuiti: rispettivamente 60 anime da comunione e circa 100 abitanti (Visitationes 1632). Alla fine del Settecento si parla di 770 abitanti (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793) e di 3200 all'inizio del Novecento (Visita Origo 1901). Nel 1985 la parrocchia conta 2800 abitanti (Annuario diocesi Mantova 1985).
Nel 1559 viene segnalata la presenza della Società della Beata Vergine Maria (Liber visitationis 1559); nel 1635 di quelle del Santissimo Rosario, del Santissimo Corpo di Cristo e della Beata Vergine Maria (Visitationes 1632).; agli inizi del Novecento della confraternita del Santissimo Sacramento e della società delle Figlie di Maria (Visita Origo 1901).
Nel territorio della parrocchia è sempre rilevata l'esistenza dell'oratorio di San Giacomo a Corte Alta (Visitationum libri 1553), che nel Seicento viene detto di giuspatronato di Giovanni Pietro Pasini, acquisito dalla famiglia Malavasi, che lo costruì e dotò (Visitationes 1632).
Nel 1559 si menziona anche l'oratorio di San Francesco a Moratica, edificato da Giulio de Caprinis (Liber visitationis 1559).
Nel 1717 viene segnalato l'oratorio di Sant'Ignazio confessore presso la corte Parolara (Visita Arrigoni 1714), menzionato anche all'inizio del secolo XX nella visita del vescovo Origo (Visita Origo 1901).

ultima modifica: 03/03/2004

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