parrocchia di San Lorenzo sec. XV - 1801

Parrocchia della diocesi di Mantova. Fino al 23 gennaio 1787 la parrocchia di San Lorenzo fece parte della diocesi di Verona; fu allora deciso il suo passaggio alla diocesi di Mantova nell'ambito di una complessiva ridefinizione dei confini diocesani (Annuario diocesi Mantova 1994).
Si tratta della chiesa più antica di Ostiglia, risalente, secondo gli storici locali, al IX secolo ed eretta sulle rovine di un tempio pagano dedicato a Giove Feretrio, sulle rive del Po (Ostiglia 1999). E’ la sede dell’antica pieve.
La chiesa di San Lorenzo “extra muros Hostilie” è menzionata nelle visite pastorali della diocesi di Verona fin dal 1460 (Visitationum liber 1454).
Dal 1540 al 1801 Ostiglia fu divisa in due parrocchie: la giurisdizione della parrocchia di San Lorenzo si estendeva alla destra della Fossa, canale navigabile tra il Tartaro ed il Po, mentre gli abitanti a sinistra della Fossa facevano capo alla parrocchia di Santa Maria in Castello (Manzoli 1999).
Nel secolo XVI risulta la presenza di un rettore e della confraternita della beata Maria (Visitationum libri 1553). Nel 1559 la parrocchia ha un introito in beni stabili che ascende a 36 lire e 95 soldi (Liber visitationis 1559).
In occasione della visita pastorale del vescovo Marco Giustiniani del 1635, la comunità lamenta la mancanza del parroco che si protrae da mesi, affermando che la popolazione di circa 1000 anime necessita della cura d’anime adeguata. A sottoscrivere la supplica sono i rettori delle confraternite esistenti in parrocchia: la compagnia della Madonna, quella di San Rocco, quella del Santissimo Sacramento, la confraternita della Madonna della Misericordia e della Carità.
Nello stesso 1635 si ha notizia della demolizione della vecchia chiesa di San Lorenzo e della riedificazione di un nuovo edificio (Visitationes 1632).
Nel 1793 la parrocchia è di giuspatronato regio e conta 1800 abitanti; l'entrata netta della parrocchia è di 3115,4 lire (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793).
La situazione sembra mantenersi tranquilla fino al periodo napoleonico: quando i Francesci entrano in Ostiglia (7 giugno 1796) la chiesa è spogliata dei suoi arredi e requisita dall’esercito.
Nel 1801 perde il titolo di parrocchiale. A più riprese, la chiesa è sconsacrata e ribenedetta; dal 1814 fu riaperta al culto dipendente come sussidiaria dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria in Castello. Nel 1860-1863 fu trasformata in caserma. Con il passare degli anni fu compromessa nelle strutture murarie e si giunse alla sua demolizione nel 1873.

ultima modifica: 03/03/2004

[ Giuliano Annibaletti, Cooperativa Charta - Mantova ]