parrocchia di San Fermo martire 1582 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Mantova. La parrocchia di San Fermo martire venne istituita nel 1582 dal visitatore apostolico san Carlo Borromeo (Guerrini 1940 b; Ragazzi 1960).
Già citato nel “Liber potheris” di Brescia come appartenente nel secolo XII al territorio di Redondesco (Guerrini 1940 b), nella seconda metà del XVI secolo la chiesa di San Fermo era parte della vicaria di Acquanegra, nella diocesi di Brescia (Montanari 1987). Compresa nel movimento di emancipazione dalla diocesi di Brescia, promosso alla fine del secolo XVII dall’abbazia “nullius diocesis” di Asola, che vantava diritti, fondati su documenti falsi o alterati, anche sulle parrocchie di Acquanegra, Beverara, Mosio, Redondesco, Mariana, San Fermo, Casalromano e Castel Goffredo, le quali ricusarono la pretesa dipendenza, nel 1699 la parrocchia di San Fermo era assegnata “provvisionaliter” all’arcivescovo di Milano. Nel 1713 tuttavia veniva decretata l’attribuzione, sempre però “provisionaliter”, delle otto parrocchie alla diocesi di Mantova, che vengono chiamate negli atti “terre delegate”. Nel 1784 la parrocchia di San Fermo insieme alle suddette parrocchie veniva definitivamente aggregata alla diocesi di Mantova (Guerrini 1940 b; Milani 1977; Diocesi di Mantova 1986; Besutti 1952 a; Besutti 1952 b). Infatti la parrocchia di San Fermo nel 1770 risultava compresa sempre nella vicaria di Redondesco, nella diocesi di Mantova (Catalogo clero diocesi di Mantova 1770), come nel 1793 (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793), mentre nel 1868 la parrocchia di San Fermo era inserita nella vicaria foranea di Canneto (Stato clero diocesi di Mantova 1868). Nel 1894 varia ancora la giurisdizione di appartenenza della parrocchia, che viene attribuita alla vicaria di Redondesco (Stato clero diocesi di Mantova 1894) dove permaneva sino al 1967 quando era compresa nel vicariato n. 3 di San Carlo Borromeo (RDMn 1967), dove ancora permane (Annuario diocesi Mantova 2001). Nel 1987, perduta la personalità civile dell'ente "chiesa parrocchiale", alla parrocchia di San Fermo martire, la cui sede è nel comune di Redondesco, ma il cui territorio fa parte dei tre comuni di Piubega, Redondesco e Gazoldo degli Ippoliti (Ragazzi 1960), viene conferita la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto (decreto 15 gennaio 1987 a).
Circa la popolazione della parrocchia di San Fermo, nel 1566 sono numerate circa 45 anime da comunione (Guerrini 1940 b), e nel 1654 sono contate 60 anime (Guerrini 1918; Guerrini 1940 b), mentre nel 1793 ne sono computate 90 (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1854, delle 107 anime complessive della parrocchia, che costituiscono 26 famiglie, gli ammessi alla comunione erano 77, i non ammessi 30, i cresimati 75 e i non cresimati 32 (Visita Corti 1850), mentre nel 1902 la popolazione si attesta sulle 400 unità (Visita Origo 1901).
Nella seconda metà del XVI secolo il clero della parrocchia era costituito da un solo sacerdote (Montanari 1987);dalla visita pastorale del 1777 risulta che, oltre al parroco, vi erano altri sacerdoti, il cui numero non è specificato (Visita Pergen 1775). Nel 1854 vi era invece il solo parroco (Visita Corti 1850), come nel 1961 (Annuario diocesi Mantova 1961). Dal 1987 la cura delle anime della parrocchia di San Fermo è affidata al parroco di Redondesco (Annuario diocesi Mantova 2001).
Dalla visita pastorale del 1566 risulta che “rector ecclesiae Sancti Firmi singolo anno accedit ad accipiendum s. crisma ad dictam eius ecclesiam [Rotondisci] in sabbato sancto et coadiuvare in conficiendo s. fontem baptismalem” (Guerrini 1940 b). Nel 1793 la parrocchia è definita di “libera collazione” (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793), come nel 1843 (Prospetto diocesi Mantova 1843) e nel 1901(Visita Origo 1901).
Nel 1566 la rendita parrocchiale era di 6 piò, che diventano 18 ducati negli anni settanta del ‘500 (Montanari 1987). Dallo “status beneficiorum dioecesis brixiensis” degli anni 1600-1610 risulta che l’”ecclesia simplex campestris Sancti Firmi de Retondisco” aveva un valore di lire 25 (Guerrini 1940 b). Nel 1793 l’entrata parrocchiale era di 378 lire (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1854 la medesima parrocchia presentava un reddito totale di lire 74,88 (Visita Corti 1850).
Nel 1902 i costumi morali della popolazione sono definiti “buoni” (Visita Origo 1901).
Dalla visita pastorale del 1854 risulta che nella parrocchia di San Fermo era attiva la confraternita del Santissimo Sacramento, che era formata da 19 confratelli (Visita Corti 1850). La presenza di questa società è confermata anche nel 1902, accanto alla quale vi era anche la società di San Fermo (Visita Origo 1901).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Giancarlo Cobelli ]