parrocchia di Santa Maria della Rosa sec. XIII - [1989]

Parrocchia della diocesi di Mantova. Se già nel "liber decime imposite Mantuano clero" degli anni 1295-1298 è nominato un "presbiter […] Sancte Marie de Rodingo" (Lombardia et Pedemontium 1990), nel 1544 la “parochialis ecclesia” appare intitolata a “Santae Mariae de Ritingo” (Putelli 1934), come nel 1576 (Visita Peruzzi 1575), nella visita pastorale del 1776 la parrocchia risultava intitolata alla “Immacolata Concezione o sia di Santa Maria della Rosa” (Visita Pergen 1775). Quest’ultima titolazione veniva in seguito confermata ed è tuttora in vigore (Annuario diocesi Mantova 2001).
Nel 1610 la “parochia” di Santa Maria della Rosa è compresa nel vicariato foraneo di Castellucchio (Constitutiones 1610), come peraltro nel 1770 (Catalogo clero diocesi di Mantova 1770) e nel 1793 (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1817 è confermata la sua appartenenza al vicariato X di Castellucchio (Elenco sacerdoti diocesi Mantova, 1817), mentre nel 1843 la medesima parrocchia risulta far parte della vicaria foranea di Marcaria nel distretto VIII della provincia di Mantova (Prospetto diocesi Mantova 1843), sino al 1887 quando viene inserita nel vicariato foraneo di Rivalta (Stato clero diocesi di Mantova 1887). Nel 1927 la parrocchia di Santa Maria della Rosa è reinserita nel vicariato foraneo di Castellucchio (Stato clero diocesi di Mantova 1927), sino al 1967 quando è compresa nel vicariato n. 2 Madonna delle Grazie (RDMn 1967). Nel 1969 la medesima parrocchia è aggregata al vicariato n. 10 San Giuseppe (RDMn 1969), dove ancora permane (Annuario diocesi Mantova 2001). Nel 1987, perduta la personalità civile dell'ente "chiesa parrocchiale", alla parrocchia di Santa Maria della Rosa viene conferita la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto (decreto 15 gennaio 1987 a).
Nel territorio della suddetta parrocchia, inclusa nel comune di Rodigo, oltre alla parrocchiale, sono presenti altri luoghi di culto. Dalla visita pastorale del 1544 è testimoniata la presenza della chiesa campestre di Santa Maria del Fossato (Putelli 1934), confermata anche nel 1610 (Constitutiones 1610). Nella visita apostolica del 1576 viene citata la chiesa di San Salvatore (Visita Peruzzi 1575), mentre nella visita pastorale del 1776 sono menzionati l’oratorio di “ius patronato“ di Luigi Duranti, l’oratorio di “ius patronato alias di padri di Santa Affra” di Brescia, l’oratorio di “ius patronato“ di Faustino Tomasi, l’oratorio di “ius patronato“ del Seminario di Mantova e l’oratorio di San Salvatore (Visita Pergen 1775). Nella visita pastorale del 1899, oltre ad essere riportata la divisione del territorio parrocchiale nelle frazioni di Fossato, Trivio Pastella, Motta, Camerlenga, sono ricordate le chiese della Beata Vergine Addolorata, l’oratorio di Maria Vergine Annunziata, l’oratorio di Santa Liberata, l’oratorio di San Marco evangelista, l’oratorio della Beata Vergine addolorata (Visita Origo 1901).
Circa la popolazione della parrocchia di Santa Maria della Rosa, se nel 1576 sono numerate 750 circa “anime da comunione” (Visita Peruzzi 1575), nel 1793 sono contate 1329 anime (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793), e nel 1851, delle 1412 anime complessive della parrocchia che formano 326 famiglie, 348 non sono “ancora giunte ai 13 anni” (Visita Corti 1850), mentre nel 1899 la popolazione si attesta sulle 1450 unità (Visita Origo 1901).
Se nel "liber decime imposite Mantuano clero" degli anni 1295-1298 è nominato un "presbiter … Sancte Marie de Rodingo" (Lombardia et Pedemontium 1990), nel 1544 si ha notizia che il clero della parrocchia era costituito da un rettore (Putelli 1934), nel 1776 vi erano il parroco ed un curato (Visita Pergen 1775), mentre nel 1850 era presente, oltre al parroco ed al curato, un altro sacerdote (Visita Corti 1850); nel 1961 invece vi era il parroco e un vicario cooperatore (Annuario diocesi Mantova 1961).
Definita nel 1793 parrocchia di “libera collazione” (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793), nella visita pastorale del 1899 veniva specificato che la parrocchia di Rodigo era “di nomina ecclesiastica” (Visita Origo 1901).
Se nel 1544 il rettore “percepit de reddittibus annuatim ducatos 80 vel circa” (Putelli 1934), nel 1793 la parrocchia dei Santa Maria della Rosa aveva una entrata di lire 2059 (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1850 la medesima parrocchia presentava uno stato economico costituito da 2268,35 lire tra le attività e 2278,83 lire tra le passività (Visita Corti 1850).
Nel 1899 le condizioni morali degli abitanti di Rodigo sono così definite: “il popolo che abita nella campagna è dedito all’agricoltura: in genere in esso si conservano buoni i costumi. Nel borgo invece, dove abitano in gran parte artigiani o possidenti avvengono casi di malcostume” (Visita Origo 1901).
Nel territorio della parrocchia è testimoniata dal 1576 la presenza della compagnia del Santissimo Corpo di Cristo con 125 confratelli (Visita Peruzzi 1575). Nel 1776 viene nominata la confraternita del Santissimo Sacramento (Visita Pergen 1775), confermata anche nel 1850 quando si specifica che la era costituita da 52 confratelli (Visita Corti 1850), mentre nel 1899, accanto alla confraternita maschile del Santissimo Sacramento, agivano nella parrocchia anche la congregazione delle Madri Cristiane e la compagnia di San Luigi Gonzaga (Visita Origo 1901).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Giancarlo Cobelli ]