conservatori degli ordini 1621 - sec. XVIII

Nel 1621 era sorto in seno al Tribunale di provvisione un dissidio che opponeva il vicario ai dodici di provvisione, per la decisione del vicario di avocare a sé la nomina di alcuni ufficiali del comune i quali, in precedenza, erano sempre stati nominati dal Tribunale collegialmente. Il Consiglio generale affidò allora a tre decurioni il compito di esaminare gli ordini della città per scoprire chi avesse ragione; e fu il Tribunale a prevalere. L’incombenza dei tre delegati era stata assolutamente occasionale e dei tre non si ebbe più notizia sino al 1641 quando il Consiglio nominò due decurioni per reintegrare la suddetta delegazione. Rimase così stabilito che i conservatori degli ordini fossero tre e che venissero nominati direttamente dal Consiglio che li sceglieva tra i propri componenti.
È interessante notare come i conservatori, istituiti affinché fossero difese le tradizioni giuridiche della città, furono invece fautori di significative innovazioni nell’ordinamento cittadino: nel 1650, ad esempio, fu deciso dal Consiglio che uno dei tre conservatori a turno assistesse alle elezioni e agli scrutini, e furono i tre conservatori degli ordini a battersi perché le cariche civiche fossero prerogativa dei patrizi e ad ottenere, prima in concorso col Tribunale poi da soli, la facoltà di esaminare la delicata materia delle ammissioni al patriziato (Tesi Martini 1993-1994).
La carica di conservatori divenne poi vitalizia e ai conservatori venne riservata la lettura delle carte non firmate prevenute al Consiglio.
La Congregazione dei conservatori degli ordini era stata istituita dal Consiglio per vigilare che le magistrature cittadine e i funzionari comunali non facessero nulla contro le norme e le consuetudini, tuttavia col trascorrere degli anni i conservatori si dedicarono interamente all’esame delle domande di ammissione al patriziato e nello svolgere questo compito, divennero i difensori degli interessi e delle prerogative del patriziato milanese. Non a caso questa magistratura si impose nella seconda metà del XVII secolo, contemporaneamente al consolidarsi dei privilegi del patriziato.
Nel 1722 il Consiglio determinò che non potessero essere nominati Conservatori degli ordini “li signori sessanta che sono del Consiglio segreto o che siano togati o militari” ma pare che questa norma venne ben presto disattesa perché nel 1731 e nel 1765 vennero eletti due giureconsulti, il conte Antonio Pietrasanta, e il conte Giovanni Corio Visconti Figliodoni (Pino 1979).

ultima modifica: 06/01/2003

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