consiglio legislativo 1802 gennaio 26 - 1805 maggio 9

La costituzione della Repubblica italiana adottata per acclamazione a Lione nel gennaio 1802 stabilì che il governo del nuovo stato fosse affidato “a un presidente, a un vicepresidente, ad una Consulta di stato, a de’ ministri e ad un Consiglio legislativo, nelle diverse loro attribuzioni”.
Formato “per lo meno di 10 cittadini d’età non minore di 30 anni, eletti dal presidente e rivocabili dal medesimo dopo tre anni” (art. 75), il Consiglio legislativo aveva il compito di esprimere “voto deliberativo sui progetti di legge proposti dal presidente”, i quali non erano “approvati se non a maggiorità assoluta de’ suffragi” (art. 76). I consiglieri avevano inoltre voto consultivo negli altri affari, se richiesti dal presidente, ed erano “specialmente incaricati della redazione de’ progetti di legge, dell’esposizione de’ motivi che gli hanno determinati, delle conferenze cogli oratori del Corpo legislativo e delle discussioni relative in contraddittorio de’ medesimi” (art. 78); decidevano poi in merito alle “quistioni di pubblica amministrazione” (art. 100) (costituzione 1802).
La nomina dei membri del Consiglio legislativo venne promulgata dalla Consulta di Lione il 26 gennaio 1802, insieme alla carta costituzionale. I prescelti furono allora 14: Aldini, Bargnani, Birago, Biumi, Cicognara, De Bernardi, Felici, Gallino, Giovio, Guastavillani, Isolani, Lambertenghi, Testi, Veneri, Villa (nomine 26 gennaio 1802).
Dopo la formazione del Regno d’Italia il Consiglio legislativo divenne parte del Consiglio di stato, insieme agli altri due consigli dei consultori e degli uditori (decreto 9 maggio 1805).

ultima modifica: 19/01/2005

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