ministero del tesoro pubblico 1802 aprile 20 - 1814 luglio 31

La costituzione della Repubblica italiana, all’art. 71, prevedeva la formazione di un Ministero del tesoro, al quale spettava il controllo sulle riscossioni e l’ordinamento del giro dei fondi e dei pagamenti autorizzati dalla legge; non gli era invece consentito “verun pagamento se non in virtù: I. di una legge e fino alla concorrenza de’ fondi specialmente assegnati ad un determinato oggetto di spesa; II. di un decreto del Governo; III. di un mandato firmato da un ministro”. Nell’articolo successivo veniva poi aggiunto che al ministro spettava, “sotto la propria responsabilità, far presentare ogni anno il conto generale del Tesoro pubblico ai commissari della contabilità, entro l’ultimo semestre dell’anno successivo” (art. 72) (costituzione 1802).
In attesa della nomina del ministro del tesoro e di quello delle finanze, il 28 febbraio 1802 venne stabilita una Direzione speciale incaricata di svolgerne interinalmente le funzioni, formata da tre membri: Veneri, incaricato particolarmente del tesoro pubblico; Prina, dell’organizzazione degli uffici e delle imposte dirette; Ambrogio Forni, delle imposte indirette (decreto 28 febbraio 1802).
L’incarico di ministro del tesoro pubblico venne attribuito il 20 aprile 1802 ad Antonio Veneri (decreto 20 aprile 1802), che lo mantenne fino al luglio del 1811, quando, accolte le sue dimissioni, fu nominato ministro il consigliere di stato, direttore generale del censo, Ambrogio Birago (decreto 9 luglio 1811).
L’organizzazione del Ministero risale invece al 25 maggio 1802, data di pubblicazione delle discipline per l’organizzazione della contabilità dei Ministeri del tesoro e delle finanze.
”Centro di tutte le esazioni e di tutti i pagamenti”, il Ministero del tesoro pubblico era dotato di una cassa generale, cui spettava ricevere tutti i proventi della nazione ed effettuare tutti i pagamenti, di un ufficio di ragioneria e di un ufficio di controllo, che, incaricato di vigilare sull’attività del cassiere generale, dipendeva però dal ministro di finanza generale (decreto 25 maggio 1802 a).
Nell’esercizio delle sue funzioni il ministro del tesoro era coadiuvato dall’Ispettorato generale del tesoro, che, composto di tre divisioni, vigilava sul personale addetto alle casse e ricevitorie, si occupava dell’esito dei mandati dei diversi ministeri e diramava gli ordini del ministro in merito ai pagamenti (Roberti 1946-1947).
Il Ministero del tesoro pubblico venne soppresso il 29 luglio 1814 con determinazione del governatore e generale in capo dell’armata austriaca in Italia Bellegarde e le sue attribuzioni concentrate nella regia cesarea Reggenza provvisoria di governo (determinazione 29 luglio 1814 a).

ultima modifica: 03/04/2006

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