comune di Bornago sec. XIII - 1757

L’esistenza di un ordinamento comunale è testimoniata da un documento datato 11 luglio 1274, trascritto negli “Atti del Comune di Milano”, in cui Bornago è citato come comune ed è segnalata la presenza del console (Baroni 1987).
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Bornago risulta incluso nella pieve di Gorgonzola e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Gorgonzola” come “el locho da Bornago” (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Bornago risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 23).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava circa 300 anime ed era regolato da un console, garante dell’ordine pubblico, eletto ogni anno a pubblico incanto dall’assemblea dei capi di casa, convocata dal console in occasione della pubblicazione dei riparti annuali, e da due deputati, nominati ogni anno dai compadroni della comunità, ai quali erano raccomandate l’amministrazione e conservazione del patrimonio pubblico e la “vigilanza sopra la giustizia dei pubblici riparti”.
Un cancelliere, residente nel vicino comune di Gorgonzola, ed un esattore, scelto con asta pubblica, completavano l’apparato amministrativo: al cancelliere la comunità raccomandava la compilazione dei riparti annuali e la custodia delle pubbliche scritture e dei libri dei riparti, all’esattore tutte le operazioni connesse alla riscossione dei detti riparti, dopo essere dopo essere stati approvati e firmati dai due deputati (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3066).
A metà del XVIII secolo il comune, già parte del feudo di Melzo ed infeudato separatamente dalla regia camera nel 1696 (Casanova 1930), aveva un podestà feudale residente in Milano ed era sottoposto “a titolo di maggior magistrato” alla giurisdizione del vicario della Martesana presso la cui sede di Vimercate il console, in quanto tutore dell’ordine pubblico, era tenuto ogni anno a prestare l’ordinario giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3066).

ultima modifica: 13/10/2003

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