comune di Cassina Amata sec. XVI - 1757

Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo la cascina Amata risulta compresa nella pieve di Desio (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 16 e 17).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava circa 170 anime ed era regolato da un console, eletto a pubblico incanto, a cui erano raccomandate la tutela dell’ordine pubblico e l’amministrazione degli interessi della comunità, coadiuvato da un cancelliere, residente in Milano, incaricato della compilazione e ripartizione dei carichi fiscali e della custodia dei libri dei riparti e delle altre pubbliche scritture. Un esattore, scelto dal feudatario, si accollava infine tutte le operazioni connesse alla riscossione dei suddetti riparti annuali (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3063).
A metà del XVIII secolo il comune, infeudato dal 1476 “sotto il titolo del feudo di Desio” poi scorporato e rinfeudato dalla regia camera nel 1697 (Casanova 1930), era direttamente sottoposto alla giurisdizione del podestà di Milano, presso la cui banca criminale il console, tutore dell’ordine pubblico, era tenuto ogni anno a prestare l’ordinario giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3063).

ultima modifica: 13/10/2003

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