comune di San Giorgio sec. XVI - 1757

Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo San Giorgio risulta compreso nella pieve di Parabiago (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 37).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che l’apparato amministrativo del comune, che contava 902 anime, era costituito da un’assemblea dei capi di casa e da un consiglio composto da console, sindaco e da un numero variabile di consiglieri, eletti, alla presenza del podestà, a pubblico incanto dall’assemblea convocata in piazza dal console uscente, “previa approvazione” dei primi estimati, ai quali erano delegate funzioni di carattere esecutivo.
Un cancelliere, residente in loco, ed un esattore, scelto ogni tre anni con asta pubblica, completavano l’apparato amministrativo: al cancelliere la comunità delegava la compilazione e ripartizione dei carichi fiscali e la custodia dei libri dei riparti, all’esattore tutte le operazioni connesse alla riscossione delle imposte (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3062).
A metà del XVIII secolo il comune, già infeudato nel 1475 “sotto il titolo del feudo di Desio” e rinfeudato poi separatamente dalla regia camera nel 1676 (Guasco 1911), era sottoposto alla giurisdizione di un giudice feudale, nominato dal feudatario, ed a quella del vicario del Seprio: il console, tutore dell’ordine pubblico, era infatti tenuto ogni anno a prestare l’ordinario giuramento tanto presso la banca criminale feudale quanto presso quella regia di Gallarate (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3062).

ultima modifica: 13/10/2003

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