parrocchia di San Martino sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Martino di Niguarda, già esistente nel XIII secolo, è ricordata nel Liber notitiae Sanctorum Mediolani come appartenente alla pieve di Bruzzano (Liber notitiae).Tra XVI e XVIII secolo la parrocchia di San Martino di Niguarda è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Bruzzano, nella regione IV della diocesi.
Nel 1756, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Martino di Niguarda era costituito dal parroco e da tre cappellani; per il popolo, che assommava a 766 anime complessive, di cui 556 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita il sodalizio del Santissimo Sacramento, eretto dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1582; esisteva inoltre la confraternita del Santissimo Rosario, eretta il 15 settembre 1607 da Ludovico Istella vicario generale dell’Ordine dei predicatori, e il sodalizio della Santa Croce, eretto nel 1610. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Martino, esisteva l’oratorio di Sant’Antonio di Padova di iuspatronato del marchese Clerici; l’oratorio della Beata Vergine Immacolata, di iuspatronato della famiglia Trotti; l’oratorio di San Giovanni evangelista alla Bicocca (Visita Pozzobonelli, Pieve di Bruzzano).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Martino di Niguarda possedeva fondi per 131.16 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 889 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Niguarda assommava a lire 823.5; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Bruzzano, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 981; esisteva inoltre la cappellania Pellizzera e un beneficio coadiutorale semplice alla Bicocca; il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore, oltre a due cappellanii. I parrocchiani erano 3213, compresi gli abitanti delle frazioni di Niguarda, Bicocca, Pellizzera, Frisiana; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori di Santa Teresa, Sant’Antonio abate, Annunciazione di Maria Vergine, Sant’Antonio di Padova, San Giovanni evangelista; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la congregazione del Terz’Ordine di San Francesco d’Assisi, la pia unione dell’adorazione perpetua del Sacro Cuore di Gesù. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Bruzzano).
Nei primi decenni del XX secolo, la parrocchia di Niguarda è stata sempre inserita tra le parrocchie del vicariato foraneo di Bruzzano; nel 1930 (decreto 15 febbraio 1930) (RDMi 1930) venne inclusa tra le parrocchie dei comuni aggregati della Porta VI, o Porta Nuova con Porta Principe Umberto; con la revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al vicariato urbano e poi decanato di Niguarda, nella zona pastorale I di Milano città.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Saverio Almini ]