parrocchia di Santa Maria Rossa sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. Nel 1140 a Crescenzago, accanto a una chiesa risalente al IX-X secolo dedicata alla Vergine, venne istituita una comunità di canonici che professavano la regola di sant’Agostino, riconosciuta dall’arcivescovo Oberto nel 1154; dalla prima comunità ebbero origine diverse filiazioni che si riunirono nella congregazione di Santa Maria di Crescenzago che si diede proprie costituzioni approvate il 10 luglio 1197 dall’arcivescovo Filippo Lampugnani. Nel corso del XIII secolo venne costruito nei pressi della chiesa, riedificata alla fine del XII secolo, un ospedale per infermi poveri. Nel 1252 papa Alessandro IV riunì tutte le comunità di canonici agostiniani in un solo ordine con sede generale in Laterano (DCA, Maria Rossa in Crescenzago, chiesa di S.). Tra XVI e XVIII secolo la chiesa di Santa Maria di Crescenzago è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Bruzzano, con funzioni parrocchiali.
Nel 1756, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia abbaziale commendata di Santa Maria Assunta in Crescenzago era costituito dal cenobio dei canonici regolari; per il popolo, che assommava a 782 anime complessive, di cui 546 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1582; esisteva inoltre il sodalizio del Santissimo Rosario, eretto da Ludovico Istella Valentino vicario generale dei predicatori il 4 dicembre 1604: gli ascritti di entrambi i sodalizi portavano l’abito di colore bianco, pur non constando facoltà. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di Santa Maria Assunta, esistevano gli oratori di San Gregorio al Lazzaretto e dei Santi Re Magi in Corte Regina (Visita Pozzobonelli, Pieve di Bruzzano).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Crescenzago non risultava possedere fondi; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 887 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Crescenzago assommava a lire 1531.5, e la coadiutorale 740; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1900, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Bruzzano, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 881,87; il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore. I parrocchiani erano circa 2500, compresi gli abitanti delle frazioni di Cimiano, Corte Regina, Mulino Dosso, Tre Case; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori di Santa Maria Assunta in Cimiano, dell’ospedale di Milano, e di San Mamete, oratorio al Lazzaretto, di proprietà Beretta; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, che risultava fondata da san Carlo, la confraternita del Santissimo Rosario, che risultava fondata nel 1604 e nuovamente stabilita con decreto 22 ottobre 1890; esistevano inoltre le pie unioni delle Figlie di Maria Immacolata; Sacratissimo Cuore di Gesù; San Luigi Gonzaga; Sacratissima Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria; Terziari francescani. Nell’ambito della parrocchia era attivo anche il circolo cattolico di San Carlo, fondato nel 1894. La parrocchia era di nomina governativa (Visita Ferrari, I, Pieve di Bruzzano).
La parrocchia di Santa Maria Rossa, già compresa nel vicariato foraneo di Bruzzano, nella regione IV della diocesi, dal 1904 figura inserita nel vicariato foraneo di Sesto San Giovanni, nel quale rimase fino al 1930, quando venne inclusa tra le parrocchie dei comuni aggregati della Porta I, o Porta Orientale con Porta Tosa e Porta Monforte, della città di Milano; in seguito alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), fu attribuita al vicariato urbano e poi decanato di Turro, nella zona pastorale I di Milano città.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Saverio Almini ]