canonica di Sant'Ambrogio sec. XI - [1989]

Dopo la morte di sant’Ambrogio nel 397 d.C. ci furono sempre uno o più chierici, nella basilica da lui fondata, che attendevano agli uffici divini. Anche dopo la fondazione del monastero di Sant’Ambrogio (784 d.C.) il servizio del clero secolare non venne mai meno. Nel secolo XI si hanno notizie certe di un capitolo composto di dodici canonici, presieduti da un preposto; del capitolo rimangono le costituzioni del 17 settembre 1353; 15 ottobre 1366; 5 giugno 1456; il 9 aprile 1567 san Carlo, con facoltà apostolica tracciò le costituzioni che durarono fino all’epoca contemporanea. Con il piano di ristrutturazione delle circoscrizioni parrocchiali nella città di Milano attuato nel 1787, il prefetto del capitolo divenne anche parroco. Su istanza dell’arcivescovo Nazari di Calabiana, Pio IX, il 23 aprile 1874, con il breve “Beatissimus Ambrosius”, concesse alla chiesa di Sant’Ambrogio il titolo di basilica, al preposto parroco pro-tempore l’uso della mitra e delle insegne pontificali, escluso il pastorale, e al capitolo la possibilità di avere canonici soprannumerari e onorari. Pio X, il 3 giugno 1904, con il breve “Ecclesiasticos viros”, creò in perpetuo i prevosti di Sant’Ambrogio abati mitrati con l’uso degli indumenti propriamente pontificali, della croce pettorale, dell’anello con unica gemma e del pastorale. Gerolamo Comi, il primo prevosto-abate, desiderando rinnovare l’antico splendore della basilica, nel 1908 chiese a Pio X, con l’appoggio e la raccomandazione dell’arcivescovo Ferrari, di ricostituire il capitolo secondo l’antica fisionomia, cioè con diciotto canonici effettivi, compresi il prevosto e l’arciprete e nove canonici beneficiati o minori, e di ripristinare i diritti e le onorificienze concesse in antico dai pontefici. Con il breve “In persona Beati Petri”, Pio X, il 5 aprile 1908, ricostituiva il capitolo ex integro. Nel 1984 una commissione di canonici elaborava le nuove costituzioni, alla luce delle innovazioni del Concilio Vaticano II e a norma dei cann. 503-510 del nuovo Codice di diritto canonico, approvate dal cardinale Carlo Maria Martini in data 7 dicembre 1984. Attualmente il capitolo è composto dal prefetto del capitolo che è il parroco di Sant’Ambrogio, nominato dall’arcivescovo e insignito della dignità titolare di abate; dal canonico che ha il titolo di arciprete; da sedici canonici maggiori effettivi; da ventuno canonici maggiori onorari; dai canonici maggiori aggregati, che sono i dottori della Biblioteca Ambrosiana; da nove canonici minori effettivi. Tutti i canonici sono nominati dall’arcicescovo, sentito il capitolo (DCA, Capitolo ambrosiano).

ultima modifica: 04/01/2007

[ Saverio Almini ]