parrocchia di Sant'Eusebio 1343 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Sant’Eusebio di Pasturo risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Valsassina fin dal XIII secolo (Liber notitiae). Essa fu separata dalla matrice di Cremeno e eretta in rettoria autonoma il 17 gennaio 1343, ad opera dell’arcivescovo Giovanni Visconti (DCA, Pasturo; Cazzani 1984). Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di Pasturo, a cui era preposto il vicario foraneo di Primaluna, č costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e dai delegati arcivescovili nella pieve di Valsassina, inserita nella regione V della diocesi.
Nel 1746, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Valsassina, nella chiesa parrocchiale di Pasturo e di Bajedo si avevano le confraternite del Santissimo Sacramento e del Rosario della Beata Vergine Maria, la prima eretta canonicamente il 12 luglio 1581 presso l’altare maggiore, l’altra il 19 febbraio 1604 presso l’altare della Beata Vergine Maria, aggregate dall’arcivescovo Benedetto Erba Odescalchi in seguito alla sua visita del 1722; la confraternita dei Santi Rocco e Sebastiano, istituita “sine habitu” presso l’altare dei detti santi sotto le regole date da Opizzone Remo, vicario generale dell’arcivescovo Ippolito d’Este il 9 ottobre 1517 ovvero 1527. Il numero dei parrocchiani era 760, di cui 565 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Pasturo esistevano gli oratori di San Giacomo, di San Pietro martire e di Sant’Andrea nel territorio di Baiedo, di San Calimero “in alpibus” (Visita Pozzobonelli, Pieve di Valsassina).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Sant’Eusebio di Pasturo, alla quale risultava unito Bajedo, possedeva fondi per 270.18 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1155 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della cittā e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Pasturo assommava a lire 1086.10.6; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava alla comunitā (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1896, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Primaluna, la rendita netta della coadiutoria di Pasturo assommava a lire 1274.44. Entro i confini della parrocchia di Pasturo esistevano gli oratori di San Giacomo o della Beata Vergine della Cintura e di San Giacomo, di Sant’Andrea apostolo, saltuariamente aperto al pubblico, di San Pietro martire in Baiedo, di San Calimero vescovo e martire. Nella chiesa parrocchiale di Sant’Eusebio vescovo e martire si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 1600 (Visita Ferrari, I, Pieve di Primaluna).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia di Sant’Eusebio di Pasturo č sempre stata inclusa nella pieve e nel vicariato foraneo di Primaluna, nella regione V della diocesi, fino alla revisione della struttura territoriale attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando č stata attribuita al decanato di Primaluna nella zona pastorale III di Lecco.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Alessandra Baretta ]