parrocchia dei Santi Pietro e Paolo sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. Le visite pastorali compiute tra XVI e XVIII secolo dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili a Primaluna riportano costantemente gli atti relativi alla chiesa plebana dei Santi Pietro e Paolo. Primaluna fu sede di vicariato foraneo nella regione V della diocesi, fin dall’epoca post-tridentina.
Nel 1746, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Valsassina, nella chiesa prepositurale e plebana di Primaluna si avevano il sodalizio annesso all’altare della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo, eretto il 21 agosto 1646, la “sodalitas” annessa all’altare di San Pietro martire, eretta con autorità ordinaria nel mese di febbraio 1722. Il clero della chiesa prepositurale risultava composto dal preposito, da sei canonici e da un chierico.Il numero dei parrocchiani era 1227, di cui 852 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Primaluna esistevano l’oratorio di San Lorenzo nel territorio di Cortabbio, l’oratorio sotto il titolo della Natività della Beata Vergine Maria sempre nel territorio di Cortabbio, l’oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano, l’oratorio dei Santi Ambrogio e Anna nel territorio di Vimogno, l’oratorio di Santa Maria delle Grazie nel territorio di Barcone, l’oratorio dei Santi Giacomo apostolo e Sant’Antonio di Padova nel territorio di Gerro (Visita Pozzobonelli, Pieve di Valsassina).
Alla fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo di Primaluna, unita a Barcone, Cortabbio, Gerro, Pessina e Vimogno possedeva fondi per 341.12 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 445 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della chiesa prepositurale di Primaluna assommava a lire 1499.11; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava a Roma (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1896, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Primaluna, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1145.56; la rendita netta della cappellania coadiutorale di Cortabbio a lire 617; la rendita netta del beneficio coadiutorale d’ufficio a lire 696. Entro i confini della parrocchia di Primaluna esistevano l’oratorio di San Lorenzo in Cortabbio, l’oratorio di Maria Vergine Nascente in Cortabbio, l’oratorio di San Rocco, l’oratorio di Maria Vergine Immacolata in Barcone, l’oratorio di Sant’Anna in Vimogno, l’oratorio privato del Sacro Cuore di Gesù si proprietà delle Orsoline. Nella chiesa prepositurale dei Santi apostoli Pietro e Paolo di Primaluna si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento, che risultava fondata nel 1803. Il numero dei parrocchiani era di 2150. Il clero era composto dal preposito e da due canonici (Visita Ferrari, I, Pieve di Primaluna).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Primaluna figura sempre sede vicariale nella regione forense V, fino alla revisione della struttura territoriale attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Primaluna nella zona pastorale III di Lecco.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Alessandra Baretta ]