parrocchia di Santa Maria Assunta sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Santa Maria risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Valsassina fin dal XIII secolo (Liber notitiae). Nel XVI secolo è identificata come rettoria (Liber seminarii 1564). Risulta parrocchiale nel 1566, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Carlo Borromeo (ASDMi, Sezione X, Visite Pastorali, Pieve di Valsassina, vol. 38). Nel XVII e XVIII secolo la parrocchia di Taceno, a cui era preposto il vicario foraneo di Primaluna, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali degli arcivescovi e dei delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Valsassina, inserita nella regione V della diocesi.
Nel 1746, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Valsassina, nella chiesa parrocchiale di Taceno esistevano la “societas”, “sine habitu”, del Santissimo Sacramento, annessa all’altare della Beata Vergine Maria Assunta da Carlo Borromeo nel 1582, come risultava da un diploma dal medesimo sottoscritto, e la confraternita “sine habitu” della Beatissima Vergine del Santissimo Rosario, approvata sempre da Carlo Borromeo, come risultava dall’atto ricevuto dal notaio Prospero Grattarola il 21 aprile 1582. Il numero dei parrocchiani era di 616, di cui 459 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Taceno esistevano l’oratorio di San Giuseppe in piano di Bindo e l’oratorio di Sant’Antonio abate nel territorio di Parlasco (Visita Pozzobonelli, Pieve di Valsassina).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Santa Maria Assunta di Taceno, unito a Bindo e Parlasco possedeva fondi per 209.16 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1260 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Taceno assommava a lire 1096.16; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1896, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Primaluna, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1260.65; quello della coadiutoria d’ufficio a lire 247.10; quello della cappellania dei Santi Antonio e Michele in Parlasco a lire 690. Entro i confini della parrocchia di Taceno esistevano gli oratori di San Carlo, di San Biagio in Bindo, dei Santi Antonio e Michele in Parlasco e un oratorio privato in Tartavalle. Nella chiesa parrocchiale di Maria Vergine Assunta di Taceno si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 860 (Visita Ferrari, I, Pieve di Primaluna).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia di Santa Maria Assunta di Taceno è sempre stata inclusa nella pieve e nel vicariato foraneo di Primaluna, nella regione V della diocesi, fino alla revisione della struttura territoriale attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Lecco nella zona pastorale III di Lecco.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Alessandra Baretta ]