parrocchia della Beata Vergine Assunta 1604 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Santa Maria risulta ricordata alle dipendenze della pieve di Porlezza fin dal XIII secolo (Liber notitiae). La parrocchia fu eretta il 17 luglio 1604, con territorio smembrato da San Mamete, dall’arcivescovo Federico Borromeo, sotto il titolo di Santa Maria Assunta (ASDMi, Sezione X, Visite pastorali, Pieve di Valsolda, vol. 18, f. 137; DCA, Porlezza); l’anno di fondazione è confermato dal registro di erezione dei benefici (Registro parrocchie e canonicati diocesi di Milano, 1502). La parrocchia era di patronato comunale (Mantegazza 1958; Mantegazza 1960).
Nel 1640, quando l’arcivescovo Cesare Monti smembrò la pieve di Porlezza, erigendo la Valsolda in vicariato foraneo autonomo, La parrocchia di Puria risultava alle dipendenze di San Mamete di Valsolda (DCA, Valsolda).
Dal XVII al XVIII secolo la parrocchia di Puria, a cui era preposto il vicario foraneo di San Mamete, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e dai delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Valsolda, inserita nella regione II della diocesi.
Nel 1745, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Valsolda, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta in Cielo di Puria si avevano la “sodalitas” del Santissimo Sacramento, annessa all’altare maggiore, istituita canonicamente come risulta da un diploma redatto nella curia arcivescovile il giorno 9 giugno 1626, la “sodalitas” dell’Immacolata Concezione, approvata dalla curia arcivescovile con un diploma redatto il 10 ottobre 1707 e la “sodalitas” della Dottrina Cristiana, di cui si ignora l’anno di istituzione. Gli abitanti del luogo avevano la facoltà di eleggere il proprio parroco. Il numero dei parrocchiani era di 368. Entro i confini della parrocchia di Puria esisteva l’oratorio di San Bernardino, costituito a utilità degli abitanti di Dasio, sottoposto alla parrocchia di Puria (Visita Pozzobonelli, Tre Valli Svizzere e Valsolda).
Verso al fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Santa Maria di Puria possedeva fondi per 2.11 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 210 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). La parrocchia di Puria in quanto parte della pieve della Valsolda era feudo della mensa arcivescovile e non era quindi subordinata ai regolamenti generali del governo di Milano.
Nel 1895, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di San Mammete, La rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 638.15. Entro i confini della parrocchia di Puria esisteva la chiesa comparrocchiale di San Bernardino in Dasio, l’oratorio di San Pietro in Puria e l’oratorio di San Rocco in Pizzo. Nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Puria si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 380 unità (Visita Ferrari, I, Pieve di San Mamete).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia di Puria è sempre stata inclusa nella pieve di San Mamete e nel vicariato foraneo omonimo, nella regione II della diocesi, fino ai decreti arcivescovili che hanno rivisto la struttura territoriale della diocesi (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito ai quali è stata attribuita al decanato di Porlezza nella zona pastorale III di Lecco.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Alessandra Baretta ]