parrocchia di San Martino vescovo 1559 - 1986

Parrocchia della diocesi di Milano. La comunitā di Campagnano ebbe almeno dal 1233 un proprio cappellano residente. Come gli altri centri della Val Veddasca, Campagnano era originariamente parte della pieve di Cannobio, alla quale ancora era legata nel 1455, epoca della visita pastorale di Gabriele Sforza. Nel XV secolo il cappellano di San Martino di Campagnano era nominato dai residenti. L’indipendenza della parrocchia fu giuridicamente riconosciuta forse giā nel 1529, e con sicurezza solo nel 1559, anno al quale si ascrive anche la separazione di Armio (Frigerio 1999).
Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di San Martino č costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Val Travaglia.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Martino di Campagnano era costituito dal solo parroco; per il popolo, che assommava a 913 anime complessive, di cui 599 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1574; esisteva inoltre all’altare della Beata Maria Vergine la societā del Santissimo Rosario, eretta il 25 agosto 1651 con approvazione della curia arcivescovile. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Martino, esistevano gli oratori di San Sebastiano; Beata Maria Vergine Annunciata in Garabiolo; Beata Maria Vergine dolente; San Bernardino (Visita Pozzobonelli, Pieve di Bedero).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Martino di Campagnano possedeva fondi per 12.22 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 660 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della cittā e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Campagnano assommava a lire 387.5; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nei primi decenni del XIX secolo, la parrocchia di San Martino vescovo di Campagnano era ancora inserita nella pieve di Val Travaglia, nella regione II; nel 1836 venne compresa nel vicariato foraneo di Luino.
Nel 1895, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Luino, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 771; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 700 circa, compresi gli abitanti delle frazioni Garabiolo, Musignano, Sarancio, Urascio; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori di San Sebastiano, Addolorata, San Carlo, San Bernardino, San Giuseppe, San Rocco; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la pia unione delle Figlie di Maria, la congregazione dei Terziari francescani, la pia unione del suffragio. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Luino).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Campagnano rimase sempre inclusa nel vicariato foraneo di Luino, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Luino, nella zona pastorale II di Varese.
Con decreto del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, in data 3 luglio 1986 fu stabilito che le parrocchie di San Silvestro in Cadero e di San Martino in Campagnano, affidate da tempo alla cura pastorale di un unico sacerdote, fossero costituite in un’unica parrocchia denominata Santi Martino e Silvestro con sede in Garabiolo (decreto 3 luglio 1986) (RDMi 1986).

ultima modifica: 04/01/2007

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]