parrocchia di Santa Maria Assunta 1574 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. L’arcivescovo Carlo Borromeo separò dalla canonica di Bedero la cura di Porto-Castello, che ben presto si scisse (Frigerio 1999); l’erezione della parrocchia di Porto risalirebbe al 10 agosto 1574 (Palestra 1977). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di Santa Maria Assunta è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Val Travaglia.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia dell’Assunzione della Beata Maria Vergine di Porto era costituito dal solo parroco; per il popolo, che assommava a 375 anime complessive, di cui 230 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1574, i cui ascritti avevano facoltà di portare l’abito di colore rosso; esisteva inoltre la confraternita senz’abito del Santissimo Rosario per entrambi i sessi, cui furono concessi privilegi con lettere apostoliche del 13 luglio 1607 e con altra bolla del 13 maggio 1646. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa dell’Assunta, esisteva l’oratorio di San Rocco, costruito per voto della comunità (Visita Pozzobonelli, Pieve di Bedero).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Santa Maria di Porto possedeva fondi per 19.18.1,5 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 437 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Porto assommava a lire 329.10; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Bedero, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 490,72; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 1100; nel territorio parrocchiale esistevano gli oratori di San Rocco e dell’Immacolata; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la pia unione delle Figlie di Maria e la compagnia di San Luigi Gonzaga, la pia unione della Sacra Famiglia, la pia unione del Sacro Cuore di Gesù, la congregazione femminile del Terz’Ordine di San Francescco d’Assisi. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Bedero).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Santa Maria Assunta di Porto rimase sempre inserita nella pieve e vicariato foraneo di Val Travaglia, nella regione II, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Luino, nella zona pastorale II di Varese.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]