parrocchia di Santa Maria Immacolata 1858 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. Nel 1623 gli abitanti di Brenno, costretti a recarsi nella parrocchiale di Arcisate per seguire le funzioni religiose, si impegnarono a costruire in Brenno un oratorio, che venne dedicato a Sant’Antonio abate. Con l’abolizione del capitolo di Arcisate venne ad accrescersi la difficoltà di avere un sacerdote officiante nella chiesa di Brenno e questo spinse i fedeli a chiedere l’autonomia da Arcisate. In attesa dell’erezione della parrocchia, venne iniziata nel 1851 la costruzione di una nuova chiesa, dedicata alla Vergine Immacolata, che divenne successivamente la chiesa parrocchiale di Brenno. Nel 1857, a seguito delle suppliche presentate dagli abitanti per la separazione di Brenno dalla parrocchia di Arcisate, duramente osteggiate dal prevosto don Gaetano Bonacina, venne inviato a Brenno un vicario spirituale. Secondo i dati ricavabili nell’Archivio diocesano di Milano, la parrocchia dell’Immacolata in Brenno Useria venne eretta nel 1858 (Fondo Avvocatura della Curia arcivescovile di Milano, Brenno Useria); peraltro, risulta segnalato un decreto istitutivo della nuova parrocchia in data 12 aprile 1860, dopo la rinuncia alla prepositura da parte di don Bonacina (Cazzani 1964).
Nel 1896, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Arcisate, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 702; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 955; nel territorio parrocchiale esistevano gli oratori della pia unione della Sacra Famiglia e di Maria Assunta; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la confraternita di Santa Lucia, la pia unione delle Figlie di Maria, la compagnia di San Luigi, maschile e femminile. La parrocchia era di nomina della famiglia Fumagalli di Lugano (Visita Ferrari, I, Pieve di Arcisate).
Nel XIX e XIX secolo, la parrocchia di Santa Maria Immacolata di Brenno Useria rimase sempre inserita nella pieve e vicariato foraneo di Arcisate, nella regione III della diocesi, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Arcisate, denominato Valceresio a decorrere dal 1979, nella zona pastorale II di Varese.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]