parrocchia di San Martino 1608 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Martino è ricordata nel Liber notitiae sanctorum Mediolani, risalente alla fine del XIII secolo (Liber notitiae), ma non fu la prima chiesa curata di Besano Nel 1574, infatti, il paese venne visitato da san Carlo Borromeo, che trovò la chiesa curata intitolata a San Maurizio. Il visitatore stabilì che venisse ampliata la cappella di San Maurizio, perché fosse trasformata in chiesa parrocchiale. Propose invece la demolizione della cappella di San Martino, costruita sopra un colle. All’epoca della visita dell’arcivescovo Gaspare Visconti, cioè nell’ottobre del 1586, le località di Besano e Porto si trovavano a dipendere, a quanto sembra, dal curato di Cuasso al Piano. Secondo gli atti della visita di monsignor Averoldo del 1597, Besano risultava sottoposta a Cuasso. Solo nel 1908, dopo la stipula e l’accettazione dei patti di divisione, si giunse a separare Porto e Besano da Cuasso al Piano. Venne concessa licenza di riscuotere 200 lire all’anno nei paesi per il sostentamento dei parroci e si arrivò quindi all’erezione della parrocchia, con decreto di Monsignor Andrea Perbenedetto (Registro parrocchie e canonicati diocesi di Milano, 1502). La parrocchia rimase compresa nella pieve di Arcisate. Nel 1722 si stabilì lo smembramento da Besano di Porto, che divenne parrocchia autonoma. La dedicazione della parrocchiale passò da San Maurizio a San Martino, mentre l’antica cappella di San Martino, demolita e ricostruita, venne dedicata alla Madonna di San Martino (Buzzi 1983). Tra XVII e XVIII secolo, la parrocchia di Besano è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Arcisate.
Nel 1751, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Arcisate, il clero nella parrocchia di San Martino di Besano era costituito dal solo parroco; il popolo assommava a 415 anime complessive, di cui 295 comunicati; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta il 20 agosto 1704 dal cardinale Archinti, i cui ascritti avevano facoltà di portare l’abito di sacco. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Martino, esisteva l’oratorio della Beata Maria Vergine (Visita Pozzobonelli, Pieve di Arcisate).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Giovanni possedeva fondi per 292.9 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 493 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Besano assommava a lire 705.9.9; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1896, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Arcisate, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 703.54; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 1200, compresi gli abitanti delle frazioni di Ginaga, Vignazza, San Pietro, Bernasca, Belvedere; nel territorio parrocchiale esisteva l’oratorio della Beata Vergine Maria Nascente; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, il consorzio del Sacro Cuore di Gesù sotto la protezione di Sant’Agnese, la compagnia di San Luigi, la congregazione di Santa Lucia degli operai. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Arcisate).
Nel XIX e XIX secolo, la parrocchia di San Martino di Besano rimase sempre inserita nella pieve e vicariato foraneo di Arcisate, nella regione IIII, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Arcisate, denominato Valceresio a decorrere dal 1979, nella zona pastorale II di Varese.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]