pieve dei Santi Siro e Materno sec. XIII - 1971

Pieve della diocesi di Milano. Attestata alla fine del XIII secolo, quando l’autore del Liber notitiae sanctorum Mediolani attribuiva al territorio della pieve di Desio le chiese di Sant’Agata, San Bartolomeo, San Francesco, San Giovanni Battista, San Pietro di Desio; San Marco, San Martino di Balsamo; Sant’Andrea, San Damiano, San Martino di Biassono; Bovisio; Cinisello; Santi Filippo e Giacomo, San Martino di Cusano; Dugnano; Incirano; Lissone; San Nazaro, San Protaso di Macherio; Masciago; San Pietro, Santa Giuliana di Muggiò (’Cascina Santa Giuliana’); Nova; Santa Maria, San Martino, San Michele, San Pancrazio di Paderno; San Maurizio, San Pancrazio di Palazzolo; Seregno; Santa Maria, San Michele, San Pietro di Varedo; Santo Stefano, Santa Maria di Vedano (’Santa Maria delle Selve') (Liber notitiae; Vigotti 1974). Nel 1398 il plebato di Desio comprendeva, oltre la canonica, le “capelle” di Bovisio (”Boxio”); Varedo; Palazzolo; Incirano; Dugnano; Paderno; Cusano; Balsamo; Cinisello; Muggiò; Nova; Biassono; Vedano; Macherio; San Vittore, Sant’Ambrogio di Seregno; Lissone; San Gusmeo di Biassono; San Nazaro di Macherio. A quella data il collegio canonicale risulta composto dal preposito e undici canonici (Notitia cleri 1398). Secondo lo Status ecclesiae mediolanensis, nel XV secolo, nella canonica di Desio, c’erano undici canonici oltre al “prepositum”; la pieve di Desio comprendeva diciannove “ecclesie parochiales”, una “domus humiliatorum”, il “monasterium monalium” di Lissone, i “moniales” di Biassono e di Nova. La canonica di “San Materno” di Desio, con quattordici canonicati e la prepositura, è ricordata anche nel XVI secolo unitamente alle cappelle dei Santi Cosma e Damiano di Biassono, Santa Maria “in Silvis”; e alle rettorie di San Pancrazio di “Boisio”, San Pietro di Varedo, San Martino di Palazzolo, San Nazaro di Dugnano, San Michele di Paderno, San Martino di Cusano, San Martino di Balsamo, Sant’Ambrogio di Cinisello, San Pietro di Muggiò, Sant’Ambrogio di Novate, San Martino di Biassono, Santo Stefano di Vedano, Santi Gervaso e Protaso di Macherio, San Vittore di Seregno, Santi Pietro e Paolo di Lissone (Liber seminarii 1564).
Negli atti delle visite pastorali compiute tra XVI e XVIII secolo dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili, nella pieve di Desio figuravano costituite le parrocchie di San Siro (capopieve); Balsamo; Biassono; Bovisio; Cinisello; Cusano; Dugnano; Lissone; Macherio; Muggiò; Nova Milanese; Paderno; Palazzolo; Seregno; Varedo; Vedano al Lambro.
Dall’epoca post-tridentina alla struttura plebana della diocesi si affiancò quella vicariale: il vicariato di Desio, coincidente con l’ambito territoriale della pieve, era inserito nella regione forense IV.
Nel XVIII secolo la parrocchia di Sant’Ambrogio di Seregno venne unita alla parrocchia di San Vittore di Seregno e fu soppressa nel corso del medesimo secolo. Nel 1781 fu costituita la parrocchia di San Giuseppe di Seregno (Palestra 1984).
Dal 1808 al 1834 la parrocchia di Palazzolo fu elevata a sede di vicariato in luogo. Nel 1841 la parrocchia San Giuseppe di Seregno fu sottratta alla pieve di Desio ed elevata alla dignità di vicariato foraneo in luogo e successivamente vicariato foraneo (DCA, Seregno). Nel 1850 Lissone divenne sede di vicariato foraneo in luogo e nel 1905 venne estesa la giurisdizione vicariale sulle parrocchie di Biassono; Macherio; Vedano al Lambro e sulla nuova parrocchia di Bareggia, già delegazione arcivescovile nella pieve e vicariato foraneo di Desio (DCA, Lissone). Con decreto 16 febbraio 1903 dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari le parrocchie di Balsamo e Cinisello furono assegnate al vicariato foraneo di Sesto San Giovanni (DCA, Sesto San Giovanni).
Alle parrocchie così numericamente ridotte si aggiunsero nel 1934 la parrocchia di Milanino (Fondo Avvocatura della Curia arcivescovile di Milano, Milanino); nel 1957 la parrocchia di Taccona (RDMi 1961); nel 1960 la parrocchia di Incirano (RDMi 1960); nel 1963 le parrocchie di San Giorgio martire, San Pio X di Desio (RDMi 1963); nel 1964 la parrocchia di San Carlo Borromeo di Muggiò (RDMi 1965); nel 1965 la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Desio (RDMi 1965); nel 1966 la parrocchia di San Giovanni Battista di Desio (RDMi 1966).
Nel XIX e XX secolo la pieve di San Siro di Desio, al cui interno si formarono nel tempo le nuove parrocchie di San Giorgio martire, San Pio X, Santi Pietro e Paolo, San Giovanni Battista di Desio; Bareggia, già delegazione arcivescovile, poi parrocchia nel vicariato foraneo di Lissone; Incirano; Milanino; San Carlo Borromeo di Muggiò; Taccona, è sempre stata inclusa nella regione IV, fino ai decreti arcivescovili che hanno rivisto la struttura territoriale della diocesi (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito ai quali le parrocchie che ne avevano fatto parte furono attribuite al decanato di Bresso nella zona pastorale VII di Sesto San Giovanni (Cusano; Milanino) e al decanato di Desio nella zona pastorale V di Monza (Bareggia; Bovisio Masciago; Santi Siro e Materno, San Giorgio, San Giovanni Battista, Santi Pietro e Paolo, San Pio X di Desio; Dugnano; Incirano; Santi Pietro e Paolo, San Carlo di Muggiò; Nova Milanese; Paderno; Dugnano; Palazzolo; Santi Pietro e Paolo, Maria Regina di Varedo; Taccona).

ultima modifica: 04/01/2007

[ Marina Regina ]