regio ducale economato di Milano sec. XIV - 1767

Gli economi generali e i subeconomi generali provinciali erano i rappresentanti del principe in ambito ecclesiastico.
Le prime notizie certe sull'esistenza degli economi o di ufficiali ducali addetti alle materie ecclesiastiche, risalgono al secolo XIV. Solo durante l'occupazione francese venne istituito un economo generale, nel 1509, e dei subeconomi provinciali. Nel 1526 papa Clemente VII cercò di porre sotto controllo questo ente e a tale scopo ordinò che l'economo generale potesse operare solo dopo avere ricevuto una doppia investitura, una regia e una pontificia. Tale ufficio acquistò una struttura più precisa durante il regno di Carlo V d'Absburgo. Tra il 1535 e il 1640 questo istituto non ebbe una chiara identificazione come ufficio regio o ducale e di conseguenza vi furono vari scontri tra i rappresentanti spagnoli e le magistrature milanesi. Nel 1641 vennero emesse da Filippo IV delle Regie Istruzioni in cui si chiariva che tale istituto era dipendente direttamente dalla Corona. Tali provvedimenti rimasero alla base del regio economato fino alla istituzione della giunta economale nel 1765-67.
I poteri dell'economato riguardavano la materia ecclesiastica e l'amministrazione della giustizia beneficiaria. Gli economi generali esercitavano il diritto di placito e di exequatur e avevano il compito di amministrare tutti i benefici ecclesiastici rimasti vacanti. Il regio economato aveva funzioni di controllo e sorveglianza sul clero dello stato di Milano e sugli ordini provenienti da Roma. In ogni caso questo istituto rimase vincolato al parere del senato di Milano, che svolgeva la funzione di tribunale di appello e applicava il diritto di interinazione alle decisioni dell'economo generale e dei suoi sottoposti e, inoltre, al termine dell'attività di economato gli ufficiali dell'economato erano sottoposti a sindacato da parte di tale magistratura. Fino al 1632 l'economo generale ebbe anche ampia competenza in ambito feudale, anche se limitatamente ai beni soggetti alla giurisdizione ecclesiastica. L'economo generale e i subeconomi provinciali erano coadiuvati nelle loro mansioni da vari funzionari: un cancelliere, di solito un notaio, un segretario, alcuni economi particolari e vari informatori. Su richiesta dell'economo generale le comunità e gli uffici di stato avevano l'obbligo di fornire armati per eseguirne gli ordini.
Tra il XV secolo e il XVIII secolo la presenza di subeconomi è accertata in tutte le province e le pievi dello stato di Milano.
Dal 1515 in poi il reclutamento degli economi generali avvenne principalmente entro la collegiata di Santa Maria della Scala o tra prelati di fiducia scelti dal principe o dal governatore. Solo dal 1751 esso venne indicato direttamente dall'imperatore su proposta del governatore. I subeconomi provinciali e gli economi straordinari, incaricati di amministrare i benefici maggiori vacanti, erano nominati dall'economo generale.
La carica del generale era vitalizia, ma egli poteva essere rimosso per ordine del re o del governatore per manifesta incapacità o per malversazione. I subeconomi provinciali potevano essere sostituiti dai nuovi generali, tuttavia in varie località è attestata la presenza di vere e proprie dinastie di subeconomi e di cancellieri economali.

ultima modifica: 30/11/2006

[ Giorgio dell'Oro ]