comune di Stradella sec. XIII - 1743

Il toponimo, come Stratella, si trova citato per la prima volta in un atto di vendita del 23 gennaio 1029 fatto da Gerardo diacono a Ugo marchese d’Este (Gabotto 1925). Nel sec. XIII Stradella era comune dipendente dalla curia di Montalino e feudo del capitolo della cattedrale di Pavia, aveva propri consoli e consiglio generale come si evince dal documento in data 10 agosto 1220 del vescovo di Pavia, dove concedeva il privilegio di tenere il mercato nel giorno di martedì (Bollea 1910).
Stradella è inserita nell’elenco delle terre del contado pavese del 1250 come appartenente all’Oltrepò (Soriga 1913).
Aveva propri statuti stabiliti dal vescovo Pietro Grassi il 19 novembre 1419 “in qualità di conte di Stradella e di tutta la curia di Montalino e in quanto vescovo di Pavia signore temporale e spirituale” (statuti 1991). Composto di 83 capitoli, il primo trattava del giuramento di fedeltà al feudatario “ogni uomo che abita o che abiterà alla Stradella e nella curia di Montalino, raggiunti i quindici anni di età deve giurare fedeltà al vescovo feudatario ogni anno e ogni volta che ne sarà richiesto” (statuti 1991) e i rimanenti riguardavano le diverse pene a cui i vassalli venivano sottoposti nel caso di mancanze sia verso il feudatario che verso i comunitari e le terre della comunità. Una sezione apposita relativa all’amministrazione comunale negli statuti non è presente, un’unico capitolo parla espressamente dell’amministrazione ed è il sedicesimo dove ancora vengono inflitte pene per “chi raduna o fa radunare il consiglio senza licenza del vescovo o rettore”(statuti 1991). Era presente il consiglio, i consoli e il consiglio di credenza, ma questi non potevano riunirsi senza il mandato del vescovo. Al consiglio doveva presenziare il podestà. Il vescovo giudicava altresì in appello ed era espressamente proibito a chiunque di presentare querela sia civile che penale ad altri se non alla sua autorità, e nel 1405 in occasione di una rivolta, i colpevoli furono giudicati dall’autorità ecclesiastica anzichè da quella civile (Carlone 1983).
È del 1479 una disputa tra il capitolo della cattedrale di Pavia e le autorità ducali di Milano in merito all’elezione del podestà e del castellano e dal 1585 al 1588 si sussegue un’altra disputa sulla spettanza del giudizio in appello, a conclusione, il Senato di Milano ordinava al podestà di Pavia di avocare tali cause a giudici della città (ASM feudi camerali, cart. 585).
Stradella (come Stratella) è inserita nel comparto delle strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum).
Il feudo fu consegnato nel 1752 al regno sabaudo.
Nel 1457 la popolazione contava 214 famiglie e 943 abitanti.
Stradella compare nell’elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepò e Siccomario (Focatico Oltrepò e Siccomario, 1537).
Stradella nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltrepò, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).

ultima modifica: 30/11/2006

[ Valeria Bevilacqua, Cooperativa Arché - Pavia ]