parrocchia dei Santi Pietro e Paolo apostoli sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Vigevano; fino al 1817 appartenne alla diocesi di Pavia.
Secondo quanto riportato dal Pezza, Cilavegna era nel 911 pieve matrice delle chiese di Brusolo e di Caronno (Pezza 1925); in una pergamena novarese del 1100 è citato un prevosto di Cilavegna (Carte 1913-1924).
Nei registri delle rationes decimarum del 1322-1323 è annoverata ancora la pieve di San Pietro di Cilavegna (Chiappa Mauri 1972), citata negli atti della visita pastorale compiuta nel 1460 dal vescovo di Pavia monsignor de Fossulanis come prepositura collegiata, ma senza capitolo, che riceveva le decime da Albonese (Toscani 1969).
Con bolla 1 ottobre 1568 di papa Pio V "Ex incombentis nobis", la prepositura di Cilavegna venne incorporata al convento dei padri domenicani di Vigevano che la governarono con un loro rappresentante avente il titolo di parroco mercenario; di qui scaturì una lite che fece rimanere la prepositura per oltre vent'anni senza titolare e obbligò successivamente i padri domenicani a rinunciare a ogni loro diritto in favore della comunità (Pianzola 1934).
Con la bolla 17 agosto 1817 di Pio VII "Beati Petri apostoli principis" (bolla 17 agosto 1817) e con il breve 26 settembre 1817 "Cum per nostras litteras" (breve 26 settembre 1817), sempre di Pio VII, venne aggregata alla diocesi di Vigevano (Diocesi di Vigevano 1987); rimase inserita nel vicariato di Cassolnovo (circolare Toppia 1819), mentre nel 1837 è attestata come sede vicariale (Chiesa Vigevano 1837-1839). Nel sinodo del vescovo di Vigevano monsignor Pietro De Gaudenzi del 1876 è di nuovo attestata nel vicariato di Cassolnovo (Sinodo De Gaudenzi 1876).
Dagli atti della visita pastorale del 1845 del vescovo di Vigevano monsignor Vincenzo Forzani, si desume che la popolazione della parrocchia dei Santissimi Pietro e Paolo apostoli, di patronato comunale, era composta da 633 famiglie per un totale di 3.425 persone. I redditi della parrocchia consistevano negli interessi maturati su 61.569 lire impegnate in prestiti; il reddito del beneficio parrocchiale era composto da circa 2.000 lire milanesi, date dalla rendita di 370 pertiche di terreno, e da livelli su case e fondi. Nel territorio parrocchiale erano sistuate le chiese di Santa Maria del Carmine, del Rosario, del Nome di Maria, di Sant'Anna. Presso la chiesa di Santa Maria del Carmine era istituita la confraternita del Santissimo Sacramento (Visita Forzani 1845).
Nel 1971, la parrocchia di Cilavegna venne assegnata alla zona pastorale nord ovest, con decreto 6 gennaio 1971 del vescovo di Vigevano monsignor Luigi Barbero (decreto 6 gennaio 1971) (Rivista diocesana vigevanese 1971); dal 1972 vicariato di Cassolnovo, con decreto 1 gennaio 1972 del vescovo di Vigevano monsignor Mario Rossi (decreto 1 gennaio 1972) (Rivista diocesana vigevanese 1972).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Emanuele Robbioni ]