statuto costituzionale 19 marzo 1805

ContestoRepubblica Italiana (1802 - 1805)
AutoritàMarescalchi (pubblica); Caprara (pubblica); Paradisi (pubblica); Fenaroli (pubblica); Costabili (pubblica); Luosi (pubblica); Guicciardi (pubblica); Guastavillani (pubblica); Lambertenghi (pubblica); Carlotti (pubblica); Dabrowski (pubblica); Rangone (pubblica); Calepio (pubblica); Litta (pubblica); Fé (pubblica); Alessandri (pubblica); Salimbeni (pubblica); Appiani (pubblica); Busti (pubblica); Giulini (pubblica); Negri (pubblica); Sopransi (pubblica); Valdrighi (pubblica); Napoleone (notifica); Melzi (pubblica)
Titolo"Proclama con cui viene pubblicato lo Statuto Costituzionale che dichiara l'Imperatore de' Francesi Napoleone I, Re d'Italia, e determina il modo di successione al Regno"
DateParigi, 19 marzo 1805
Fonti bibliograficheBollettino delle leggi del Regno d'Italia. Parte prima. Dal 1 gennaio al 30 giugno 1805, Milano, Dalla reale stamperia, 1805[1805]
MaterieCostituzione e organi dello Stato
Abstract

La consulta di Stato, presieduta dal vicepresidente, e i deputati per i collegi e per i corpi costituiti della Repubblica Italiana, considerando la situazione dell'Europa e quella della patria, dichiarano il governo della Repubblica Italiana monarchico ereditario.

L'imperatore Napoleone I, fondatore della Repubblica, è dichiarato re d'Italia; il trono d'Italia è dichiarato ereditario in linea maschile; la corona d'Italia non può essere riunita a quella di Francia se non nella persona di Napoleone; l'imperatore Napoleone può nominare un successore tra i suoi figli maschi legittimi, naturali o adottivi; la sicurezza dello Stato non permette la separazione delle due corone se non con un cambiamento delle circostanze.

Napoleone si dovrà recare a Milano per l'incoronazione e per dare al Regno entro l'anno una costituzione definitiva, sui medesimi principi di quelle dell'Impero francese.

L'Europa sia convinta che tutte le parti del Regno d'Italia non possono essere separate.