Cappello (bicorno)

Cappello (bicorno)

Descrizione

Categoria: equipaggiamento ed altri materiali

Materia e tecnica: feltro; seta/ tecnica mista

Cronologia: post 1850 - ante 1899

Oggetto: Lucerna da carabiniere (truppa). Il tradizionale copricapo bicorno, di reminiscenza napoleonica, è rimasto in uso, con piccolissime varianti, fino ai giorni nostri. È composto da un elemento monolitico con cupola centrale e falde sagomate bordate da una fettuccia in broccato. Anteriormente un ampio cappio metallico ferma attraverso una granata metallica fiammeggiante la sottostante coccarda tricolore. La similitudine con i modelli attuali e lo stato di conservazione, soprattutto di alcuni particolari, fa escludere che l'oggetto sia coevo al periodo risorgimentale.

Notizie storiche: L'uniforme da campagna degli eserciti austriaco, francese e piemontese variava nel colore ma sostanzialmente era molto simile nella foggia. I fanti indossavano, indipendentemente dalla stagione, un cappotto in panno lungo fino al ginocchio (grigio per gli austriaci, blu per i francesi, grigio-azzurro per i piemontesi); il copricapo (shacot o chepì) di forma tronco-conica, che portava spesso una fodera protettiva in cerata nera, era ornato dagli emblemi nazionali (aquila bicipite austriaca, aquila imperiale francese e croce sabauda); i pantaloni di foggia estremamente semplificata erano completati dalle ghette (uose) che si sovrapponevano parzialmente alle calzature, quest'ultime ambidestre e modificate solo dall'uso del militare stesso. L'equipaggiamento costituito prevalentemente dallo zaino, dalla borraccia, dalla giberna e dalla daga con baionetta erano portati attraverso cinghie di sospensione in cuoio, dette genericamente "buffetteria" (derivante dal nome arcaico del cuoio = buffalo).

Collocazione

Solferino (MN), Società Solferino e San Martino. Museo di Solferino

Credits

Compilazione: Bajocchi, Enzo (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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