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1014. Francesco Sforza al podestà di Biandrate 1453 marzo 10 Milano

Francesco Sforza ordina al podestà di Biandrate che, per ragioni di giustizia e per riguardo al duca di Savoia, che gli ha scritto perorando il caso dei fratelli Bartolino, Nicolino e Bartolomeo, dei nobili de Corlioris, faccia in modo che i predetti abbiano dal comune e dagli uomini del luogo quanto loro spetta.

Potestati nostro Blandrate.
De novo lo illustre signore duca di Savolia, nostro carissimo consanguineo e honorando, ne ha scrito per la casona hano Bartolino, Nicolino e Bartolomeo, fratelli ex nobilibus de Corlioris, con lo comune de quella nostra terra, et hane mandata inclusa loro supplicatione. Per la qual cossa, sì per lo debito dela iusticia, sì etiam per lo respecto dilo prefato signore duca, volemo, come per altre te havimo scrito, e comandemoti provedi omnino expedienter che li dicti fratelli senza alcuno litigio, ho longheza di tempo, siano interamente satisfacti e pagati dalo dicto comune et homini per tuto quello che debitamente doverano havere da essa, per modo che più de ciò non habiamo ad recevere querella, perché siamo disposisti che tuti li subditi del prelibato signore duca, nostro consanguineo nostro, siano nel paiese et dominio nostro ben tractati, non altramente come li nostri proprii. Data Mediolani, x martii 1453.