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1147. Francesco Sforza a Oldrado Lampugnani 1453 marzo 28 Milano

Francesco Sforza comunica al consigliere ducale Oldrado Lampugnani la lagnanza di Pier Maria Rossi per l'arresto da Oldrado fatto di uno dei rossiani di San Secondo con l'imputazione di aver ammazzato alcuni buoi del conte Stefano da San Vitale, cosa che Pietro Maria nega. Il duca vuole che se il prigioniero darà garanzia di rivelare, entro dieci giorni, come detti buoi sono morti, per cui se ne risarcirà il valore, lo si liberi.

239v Domino Oldrado de Lampugnano, consiliario nostro dillectissimo.
Intendemo per la querella n'ha fata il magnifico Pedromaria Rosso, nostro conductero, che haviti destenuto uno deli suoi homini di Sancto Secondo per casone de alcuni bovi morti al conte Stefano da Sancto Vidale soto pretexto che debiano essere stati morti per l'homini di Peromaria predicto: la qual cossa lui dice non essere vero e che voIe stare a rasone. Pertanto volemo che, receuta ydonea e sufficiente segurtade del dicto presone che se ve fusse monstrato, overo se mostrarà, fra termino di dece dì, perché li predicti bovi siano stati morti per quelli de Peromaria, de' pagare senza alcuna exceptione el debito valore deli suprascritti bovi, passato il dicto termino lo faciati libere relaxare ex quo fit che se provede ala indemnità del dicto conte Stefano, perché possa el prefato Petromaria allegare et monstrare la legitima defensione fra'l dicto termino et in ciò havere loco la iusticia, como siamo certissimi che farite. Mediolani, xxviii martii 1453.
Refecta sub data xiii aprilis 1453.