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1177. Francesco Sforza a Giacomo da Camerino 1453 aprile 4 Milano

Francesco Sforza comunica a Giacomo da Camerino d'aver inteso la risposta data ad Alessandro da Foligno, cancelliere ducale, dal vescovo di Cremona circa il rilascio di don Noè da Summo. Il duca vuole che, in seguito alle molte richieste avute per la sua liberazione e al pentimento del prete, Giacomo insista perché il vescovo gli usi misericordia e se richiedesse garanzie, convinca don Noè a darle.

Domino Iacobo de Camarino.
Havemo inteso quanto ne ha referto Alexandro da Foligno, nostro cancelero, dela risposta fata per monsignore lo episcopo di Cremona ad una certa ambaxiata nostra fata a luy per il dicto Alexandro circha il facto de don Noé da Summo, il quale è in presone. Et perché circha la relaxatione sua ne havemo haute molte richesto da molti soi parenti et altri notabili homini, considerato ancora ch'esso don Noé di quello ha fallito se domanda perdonanza et dice sua colpa et esse(re) malcontento del suo fallo, voliamo che [ 246r] preghi il prefato monsignore per parte nostra che habia misericordia d'esso don Noé dil fallo chi à fato, provedendo esso monsignore ala dicta relaxatione sua con quello più honesto modo parirà ala excellentia sua, avisando che di questo ne farà a piacere et contentamento. Et si per dicto don Noè fusse da fare più una cossa che una altra per sigurtade, over per altre cosse honeste, voliamo lo conforti per nostra parte a farlo, perché in questo et in altro voliamo fare che cossa che sia im piacere al prefato monsignore. Data Mediolani, iiii aprilis MCCCCLIII.