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1206. Francesco Sforza al podestà di Cantù 1453 aprile 7 Milano

Francesco Sforza vuole che il podestà di Cantù, se è convinto che Marco de Volarteri e la moglie sono stati privati del possesso della stanza di cui si è già fatta parola da quelli di Sielli, li rimetta nel suo possesso senza che il duca debba nuovamente intervenire per ciò.

[ 251v] Potestati nostro Canturii.
Havemo inteso quanto ne scrive essere fato per ti in la causa vertente fra Marco di Volarterii e la moliere, per una parte, e quelli di Sielli, per l'altra, per casone d'una stantia dela quale se faceva mentione in le nostre lettere, quale te scripsemo sopra ciò, unde che te respondiamo e comandemo che s'el te costa li dicti iugali essere stati spoliati di fato per essi di Sielli posessione d'essa casa, restituiseli ad dictam posessionem et tenutam, et exequisse quanto t'è stato scrito in esse nostre prime lettere, e fa per modo che non bisogna più replicarti lettere per questa casone. Data Mediolani, vii aprilis MCCCCLIII.