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1237. Francesco Sforza al capitano della Martesana 1453 aprile 11 Milano

Francesco Sforza comanda al capitano della Martesana di non consentire che i milanesi Antonio e Ambrogio, fratelli da Giussano, vengano costreti dai nobili e dai vicini di Giussano a contribuire con loro per quei pochi beni che hanno lì, quando essi pagano i loro contributi a Milano. Se vi fosse alcunché giuridicamente in contrario, lo avverta.

Capitaneo nostro Martesane.
Havimo hauto querella d'Antonio et Ambrosio, frateli da Gluxiano, citadini nostri de Mediolano, perché volano fir astricti ala contribuitione deli carighi con li nobili et vicini da Gluxiano, la qual cossa non feceno mai per alcuni, zoè pochi loro beni, perché hano contribuito ali carighi qua in Mediolano, secondo che latius cognosarai per la supplicatione inclusa. E, pertanto, te scrivemo et comandemo che, essendo così, provede opportune ch'essi supplicanti non siano artati a contribuire con li dicti nobili et vicini contro il debito ho il consueto, per forma che non habiano iusta casone de lamentare. Si tamen aliud iuridice adesset in obiectum, de eo velemus tuis certiorari. Data (a) Mediolani, xi aprilis 1453.


(a) Segue ut supra depennato.