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1295. Francesco Sforza al podestà di Piacenza 1453 aprile 14 Milano

Francesco Sforza vuole che il podestà di Piacenza, accertato che la sentenza, di cui nella supplica dei ricorrenti Giovanni de Carlo e Giovanni de Rustigasio, detto da Piacenza, è passata in giudicato e merita di essere eseguita, intervenga contro Gian Galeazzo Anguissola e liberi la casa dei ricorrenti dai soldati che la occupano. Lo informi se qualcuno oppone resistenza, perché in tal caso interverrà lui.

Potestati nostro Placentie.
Per parte di Giovane de Carlo et Giovane di Rustigasio, dicto da Placentia, havimo receuto grave querella perché dicono, licet habiano obtenuto una sententia in loro favore contra domino Giovanegaleaz Angosola per casone de una certa casa et beni posti nela terra di Sancto Dalmiano, la quale sententia è passata in rem iudicatam, tamen contro il tenore d'esa sententia, contra la iusticia et honestade, del (a) dicto domino Giovanegaleaz turba li dicti supplicanti in la posessione d'essa casa, e à fato alogiare in essa casa li nostri soldati, et cetera, secondo che più particularmente sarai informato, il che displicendone summamente, te comandemo et volemo che domandati il dicto Giovanegaleaz, se la dicta sententia è passata in rem iudicatam e merita d'esse(re) exequita, come se dice, observela et exequissela per modo de ciò non habiamo altra digna querella, expediendo premissa sumarie et senza alcuno litigio, et si veruno serà renitente ali tui comandamenti avisane per tue lettere, aciò li posiamo provedere. Data Mediolani, xiiii aprilis 1453.


(a) Così A.